Lasciamo stare il campionato, almeno per una volta. E concentriamoci sulla Coppa Italia. Sì, sulla Coppa Italia. Perché il verdetto di martedì sera ha consegnato una grande sfida negli ottavi al Parma, che se la vedrà con la Fiorentina con la quale vinse la finale nel 1999 (l'anno delle tre coppe in cento giorni) e con la quale invece perse nel 2001.

L'amministratore delegato Pietro Leonardi è stato chiaro a questo riguardo: 'Puntiamo ad andare in finale. E non è detto che giocheremo con i ragazzi più giovani in Coppa Italia e con quelli più esperti in campionato, potrebbe essere anche l'opposto'. Insomma, il discorso è abbastanza chiaro. Il Parma è partito male in campionato e, salvo cataclismi, non riuscirà a bissare il piazzamento finale della scorsa stagione, quando arrivò un gradino sotto l'ultimo pass per l'Europa League.

Ma questa squadra, e il progetto di Ghirardi, ha bisogno di una vetrina importante. Quella che la Coppa Italia può fornire. Perché, essendo snobbata da molti, può essere un'occasionissima. E andare in finale può quasi certamente regalare un posto in Europa. Quello che Ghirardi sogna da tempo. E quello che servirebbe come il pane a una società alla ricerca della consacrazione. La Fiorentina, che anche per necessità schiererà i giovanissimi, può essere la prima occasione d'oro.