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  • Parmamania:| Juve, impresa impossibile

    Parmamania:| Juve, impresa impossibile

    Il pre-campionato è finito. Finito con due perle e un assist di Dorlan Pabon, finalmente uscito dal guscio nell'ultima amichevole contro il Panionios, un test che ha dato un minimo di fiducia dopo i quattro schiaffi di Palermo. Una prova dalla quale il Parma di Roberto Donadoni riparte per impostare la partita più difficile, quella di sabato sera allo Juventus Stadium. Da adesso si fa sul serio, come testimoniano il ritorno delle sedute a porte chiuse in quel di Collecchio. Nella settimana più calda dell'anno Donadoni dovrà impostare la sfida più dura, quella con un avversario che soltanto dodici mesi fa diede il benvenuto ai crociati allora allenati da Franco Colomba (e reduci da una brillante impresa salvezza) con un 4-1 senza appello.

    Questa volta come andrà? Debuttare a Torino non è affatto una fortuna per una squadra in pieno assemblaggio come il Parma. Si può pensare di sfruttare la squalifica di Antonio Conte, qualche nervosismo dei padroni di casa. Ma la realtà è che di fronte ci sarà la formazione campione d'Italia, per giunta in netto vantaggio dal punto di vista della preparazione a causa dell'impegno nella finale di Supercoppa Italiana contro il Napoli. Sulla carta non c'è margine per l'impresa. L'importante sarebbe tenere testa ai bianconeri e non crollare come accaduto un anno fa, una sconfitta che iniziò a togliere fiducia a Colomba e ai giocatori.

    Proprio per questo Donadoni lavora in gran segreto, provando e riprovando la formazione che farà il proprio debutto in campionato. I dubbi della vigilia sono fondamentalmente tre. Il primo riguarda il recupero di Amauri, non in perfette condizioni e allenatosi parzialmente in gruppo negli ultimi giorni. Il secondo l'impiego di Biabiany, se da esterno sinistro di centrocampo o seconda punta (con conseguente panchina per Pabon). E, terzo, la scelta di uno tra Galloppa e Ninis, con Parolo già sicuro del posto. La scelta più logica vedrebbe Amauri e Biabiany davanti con Galloppa e Parolo interni e Gobbi a sinistra. Ma Donadoni, forse, medita sorprese prima della 'mission impossible'.

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