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  • Passi avanti per la chiesa luterana: prima persona transgender ordinata vescovo

    Passi avanti per la chiesa luterana: prima persona transgender ordinata vescovo

    • Claudia Garavini
      Claudia Garavini
    La compatibilità o meno tra fede cristiana e omosessualità o transessualità non è un tema nuovo, ma un argomento controverso su cui si discute spesso, da secoli. Molte persone sono convinte dell’incompatibilità tra queste. E se il cattolicesimo, nonostante qualche piccola apertura di Papa Francesco, continua nella strada dell’esclusione (se non di discriminazione) fortunatamente la dimensione della cristianità non è tutta uguale. Nella realtà protestante, come le chiese riformate o le luterane, ci si trova spesso davanti ad orientamenti più aperti verso questi temi, che sfociano anche in prese di posizioni ufficiali.

    La Chiesa ha saputo con intelligenza adattarsi ai cambiamenti della società nei secoli; ne è la prova la chiesa evangelica luterana d’America (ELCA), una delle chiese cristiane più grandi degli Stati Uniti con circa 3,3 milioni di fedeli: ha accolto sette pastori e pastore Lgbtiaq+ nel 2010, quando ha permesso le relazioni omosessuali dei pastori

    Ma, più rilevante, per la prima volta dalla fondazione, nel 1988 ha nominato una persona apertamente transgender al ruolo di vescovo. Il giorno successivo, invece, Brenda Bos è diventata la prima donna e prima lesbica vescovo del Sinodo della California sud-occidentale.

    Il termine transgender (o transessuale) indica un movimento politico e culturale che contesta e de-costruisce la visione eterosessista e duale (o binaria) dei generi, secondo la quale le identità di genere nell’essere umano sarebbero soltanto due, sarebbero immutabili e scaturirebbero del sesso genetico degli individui. Più in generale, la parola rappresenta tutte quelle persone che non si riconoscono nella visione duale dei generi, chiamate di genere non conforme.

    Nel corso di una funzione alla Grace Cathedral di San Francisco è stato annunciato che la reverendo Megan Rohrer guiderà il sinodo Sierra Pacific, uno dei 65 della chiesa, cui rispondono circa 200 congregazioni in California settentrionale e Nevada settentrionale.

    L’elezione è avvenuta a maggio dopo che il vescovo attuale aveva annunciato il ritiro e il suo incarico durerà sei anni. Rohrer, che usa il pronome di genere neutro «they» per riferirsi a se stessa, è sposata e ha due figli. 

    Era stata ordinata pastore nel 2010 insieme ad altre sette persone, prima di questo incarico Rohrer aveva servito a San Francisco, dove si era distinta come attivista per le comunità di senzatetto e Lgbt locali. Inoltre, era stata un cappellano dei primi soccorritori e parroco.

    Completamente dedita alla chiesa, la reverendo condivide con i fedeli la scelta di accettare questo ruolo, in quanto sia in California settentrionale che nel Nevada, una comunità variegata di luterani votarono premurosamente per fare una cosa storica. 

    Ciò che importa è amare i fedeli. Amarli, e amare ciò che essi amano. 
    Difficile da comprendere cosa abbia a che fare l’orientamento sessuale con la spiritualità e la fede; quantomeno i tempi stanno cambiando. La questione della compatibilità tra fede cristiana e omosessualità è un argomento controverso, anche se non sempre dibattuto apertamente), all’interno di molte realtà protestanti: varie chiese, soprattutto i luterani e le chiese riformate ("protestantesimo storico"), hanno un orientamento molto aperto, che spesso sta sfociando anche in prese di posizioni ufficiali.

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