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  • Paura del Bernabeu e del Real: a Madrid non è la vera Inter, per i quarti serve ben altro. E un po' di fortuna

    Paura del Bernabeu e del Real: a Madrid non è la vera Inter, per i quarti serve ben altro. E un po' di fortuna

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Non c’è storia perché non c’è confronto. Il Real batte l’Inter (2-0) e passa da primo del girone di Champions. I nerazzurri vanno agli ottavi da secondi, non avranno Barella (espulso per reazione su segnalazione del Var) almeno all’andata e dovranno sperare in un sorteggio favorevole. Da evitare Chelsea, Liverpool, Manchester City e Bayern Monaco. Con gli altri si può giocare, ma serve un’Inter diversa da quella di ieri sera.

    Forse Simone Inzaghi ha abituato il popolo interista e la critica troppo bene, forse l’Inter ha subìto il miedo (la paura) di quella gran cattedrale che è il Santiago Bernabeu, forse i giocatori hanno sentito la sproporzione con l’avversario. Fatto sta che l’Inter ha trovato la porta solo due volte, con altrettanti colpi di testa timidi di Dzeko e Skriniar, all’inizio e alla fine della partita.

    Non la vera Inter anche se Simone Inzaghi ha schierato la squadra migliore possibile (Skriniar, Bastoni e D’Ambrosio in difesa, Dumfries, Barella, Brozovic Calhanoglu e Perisic a centrocampo, Dzeko e Lautaro di punta) pensando di poter contrastare il 4-3-3 di Ancelotti, anche se privo di Benzema. Non è stato così. Il Real, ben lungi dall’aver schiacciato l’Inter, l’ha comunque colpita a piacimento. Segnando un gol per tempo (Kroos al 17’ e Asensio al 79’) e controllando piuttosto agevolmente la velleitaria risposta dei nerazzurri.

    Il paradosso è che la squadra nerazzurra ha anche fatto girare la palla in modo accettabile, ha avvicinato l’area senza troppi ostacoli, ma davanti non ha mai trovato né il passaggio smarcante, né il guizzo delle punte. Brozovic (7’) ha tirato da fuori alto di poco. Perisic (11’), su cross di Dumfries, ha centrato Carvajal, apertosi come una croce di Sant’Andrea, davanti alla porta di Courtois. Questo per dire che due mezze occasioni nerazzurre c’erano state.

    Ma la differenza fra il Real e l’Inter sta in alcuni interpreti. Kroos, di gran lunga uno dei migliori centrocampisti calcianti di Europa, ha trovato l’angolo da fuori area, di sinistro, battendo Handanovic. Era il 17’ e la partita ha preso una direzione precisa. Carvajal (36’) ha vinto un contrasto a metacampo e ha lanciato Jovic, che ha scaricato sull’esterno della rete. Ad un minuto dalla fine del primo tempo, se non fosse bastato altro, il Real ha legittimato il vantaggio con un tiro di Rodrygo, assist del solito cross, stampatosi sul palo.

    Eppure, pur in una supremazia chiara, l’Inter avrebbe avuto la possibilità di rimettere la gara in parità se Barella, servito da Calhanoglu, non avesse spropositato sopra la traversa un pallone che meritava miglior sorte. Barella era solo e avrebbe potuto controllare calciare con maggiore precisione. Svaporata l’idea concreta di giocare il resto della partita in parità (48’), Simone Inzaghi, forse un po’ presto, deve aver pensato al campionato. Così ha fatto tre cambi nello stesso momento. E a Dimarco, sostituto di Dumfries all’intervallo, si sono aggiunti (60’) Vecino per Calhanoglu, Vidal per Brozovic, Sanchez per Dzeko. 

    Quattro minuti e, ammesso che esistesse un piano B per disputare almeno una partita alla pari, Barella, venuto a contatto prolungato con Militao, è stato espulso per fallo di reazione (un pugno all’altezza della gamba dell’avversario) scovato dal Var. Militao, invece, è stato solo ammonito. Non è stato una sorpresa, dunque, il raddoppio di Asensio (sostituto di Rodrygo) a undici minuti dalla fine. Casomai, sorprendente per la sua straordinaria bellezza, è stato il gol. Un tiro potente e arcuato che ha colpito il palo interno alla destra di Handanovic ed è finito dentro. d.   

    :(actionzone)

    IL TABELLINO

    Real Madrid-Inter: 0-2


    Marcatori: 17’ Kroos, 34’ s.t. Asensio

    Assist:

    Real Madrid (4-3-3): Courtois; Carvajal, Èder Militao, Alaba, Mendy; Kroos (dal 33’ s.t.Valverde), Casemiro, Modric; Rodrygo (dal 33’ s.t. Asensio), Jovic (dal 33’ s.t. Mariano Diaz), Vinicius (Dal 35’ s.t. Hazard).

    Inter (3-5-2): Handanovic; D’Ambrosio, Skriniar, Bastoni; Dumfries (dal 1’ s.t. Dimarco), Barella, Brozovic (dal 15’ s.t. Vidal), Calhanoglu (dal 15’ s.t. Vecino), Perisic; Lautaro, Dzeko (dal 15’ s.t. Sanchez).

    Ammoniti: D’Ambrosio (I), Militão (R), Bastoni (I)

    Espulsi: Barella (I)

    Arbitro: Felix Brych (Ger)

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