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Paura per Beccalossi, la moglie: “È stato in coma per 47 giorni". La vicinanza degli ex compagni e la previsione sull'Inter in finale
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LO SPAVENTO – Il calvario di Beccalossi inizia il 9 gennaio scorso quando un amico lo trova confuso a casa. "Evaristo era cosciente, parlava ma non tutto quello che diceva aveva un senso" dice la moglie. Quindi il ricovero all’ospedale Fondazione Poliambulanza di Brescia dove si scopre che ha avuto un’emorragia cerebrale e dove viene portato nel reparto di terapia intensiva. Due giorni dopo entrava in coma. "I medici con lucida onestà ci hanno avvisato: ‘Non sappiamo se arriva a domani’", ricorda la donna che però 47 giorni dopo assiste al suo risveglio.
I MESSAGGI – Tante le persone che si sono strette attorno all’ex giocatore, oggi 68enne, dai colleghi ai tifosi. Tra questi Danila ricorda il messaggio di Gianni Infantino: "Lui ha voluto Evaristo tra le Legend, è il suo idolo. Ci ha inviato un messaggio vocale bellissimo e commovente che ho fatto ascoltare e riascoltare a mio marito quando era in coma profondo. Poi tempo dopo hanno fatto una videochiamata". Negli ultimi quattro mesi tutto il mondo interista non l’ha dimenticato. Tra i primi a essere informati della situazione ci sono stati infatti il presidente dell’Inter Beppe Marotta e i compagni dello Scudetto del 1980. “Hanno una chat su Whatsapp all’interno della quale si danno quotidianamente il buongiorno e la buonanotte. Essendo vecchietti fanno una sorta di appello e il Becca era fra i più attivi. La sera del ricovero non scrive nulla. La mattina seguente Oriali chiama preoccupato. Lui e Bordon sono stati i primi a saperlo. Una volta è venuto Canuti e gli ha detto “guarda che ho portato le Marlboro”. In quell’occasione gli occhi del Becca hanno vibrato. Gli amici stretti sapevano. Spillo Altobelli, Alberto Bollini, Enrico Ruggeri, Nicola Savino. Anche Max Pezzali e la moglie Debora si stanno organizzando per venire a trovarlo. E poi Aldo Serena che si è sempre informato con signorilità e discrezione”.
COME STA ORA – "Ora ha davanti il percorso di rieducazione, è ancora lunga. Ma, come da giocatore, mica ha voglia di allenarsi. Quando deve andare in palestra sbuffa. Le partite dell’Inter le vede a sprazzi sul telefonino ma quando la figlia Nagaja (conduttrice di Inter Channel, ndr) prima della semifinale con il Barcellona gli ha chiesto “babbo, chi va in finale secondo te?” ha risposto: l’Inter, ovvio". Il 27 febbraio è stato il giorno in cui si è risvegliato: “A Pasqua tutte le infermiere gli dicevano “auguri Becca”. In quel frangente si è reso conto del tempo che aveva passato in ospedale: era entrato a ridosso delle vacanze di Natale e si era ritrovato a Pasqua”.
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In gamba caro Becca vedi di guarire e di rimetterti subito. Ti devi vedere la finalissima in buon...