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  • Pepe 'il cattivo' è stato mostruoso: contro la Juve il suo capolavoro
Pepe 'il cattivo' è stato mostruoso: contro la Juve il suo capolavoro

Pepe 'il cattivo' è stato mostruoso: contro la Juve il suo capolavoro

  • Angelo Taglieri
In bacheca oltre a un Europeo col Portogallo, 3 campionati spagnoli, 3 portoghesi, svariate supercoppe, ha 3 Champions League, vinte tutte col Real Madrid. Una delle quali alzata al cielo sotto il cielo di Milano, a San Siro, giocando la finale contro i cugini dell'Atletico Madrid. Eppure, la partita manifesto di Képler Laveran Lima Ferreira, noto a tutti come Pepe, è stata quella di ieri sera, contro la Juventus, alla guida di Porto che eliminato l'amico Cristiano Ronaldo. Perché ieri? Perché l'immagine che tutti hanno del 38enne portoghese, quella del cattivo, del provocatore, del falloso a prescindere, è stata soppiantata da quella del calciatore top, che Pepe è stato. Ed è ancora. 

Mezzo infortunato, ha chiesto il cambio salvo poi ripensarci, mettendo una fascia elastica alla coscia; ferito in testa, ha sistemato tutto con un paio di cerotti, volando letteralmente in testa a CR7 e soci: non ha perso un duello aereo. Inoltre, 8 palloni recuperati, 12 rinvii di testa, 2 contrasti effettuati, 2 tiri respinti. E il miracolo su Chiesa, a cui va a dare fastidio con la sua fisicità e la sua lettura. Stoico, guida, capitano di una squadra con evidenti limiti ma che ha saputo superarli, evidenziando quelli degli altri. Ah, e in 135 minuti ha commesso un solo fallo, su Morata. Stop.

"Mi basta uscire dal campo sapendo di aver dato tutto". Questo aveva dichiarato prima della partita l'ex Real Madrid, questo il mantra da ripetersi prima di scendere in campo, da riascoltare come fosse una canzone sulla playlist preferito di Spotify.  E questo ha fatto all'Allianz Stadium: salti, scivolate, difesa alta, marcatura, rovesciata nel finale a salvare il tutto, Pepe ha giganteggiato, mostrandosi immenso tra Cristiano Ronaldo e Morata. E facendosi un regalo a 38 anni. Perché è ovvio, la Champions resta, in bacheca e nei ricordi, ma dimostrare a tutti chi sei veramente, nel palcoscenico più ambito, ha un sapore speciale. Il cattivo è stato mostruoso.

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