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  • Perché Higuain è meglio di Suarez. E anche gli juventini lo applaudono

    Perché Higuain è meglio di Suarez. E anche gli juventini lo applaudono

    • Stefano Agresti
    I commenti degli utenti, per noi, hanno un grande valore. Perché c’è chi è sempre contro, chi a volte esagera nelle provocazioni, ma il mondo di calciomercato.com è popolato soprattutto da sportivi, calciofili, innamorati del pallone. Perciò ci ha fatto enorme piacere leggere, negli articoli dedicati alla straordinaria impresa di quel fenomeno di Gonzalo Higuain, le parole di tantissimi tifosi di altre squadre, non solo napoletani, che esaltavano il Pipita. Ne abbiamo trovati di romanisti, milanisti, interisti, soprattutto juventini: tutti estasiati dai trentasei gol del centravanti argentino, che hanno scritto la storia del nostro calcio. Riconoscere il valore di un avversario è segno di obiettività, intelligenza, passione, amore per il calcio. E l’ultima rete, quella fantastica rovesciata che ha scavalcato Zappino, è la cornice ideale per un quadro da fuoriclasse assoluto.

    La grandezza dell’impresa di Higuain è ribadita da due numeri, che vanno oltre il trentasei (i gol segnati): sessantasei e venticinque. Sessantasei sono gli anni trascorsi dall’impresa di Nordahl detto il pompiere, l’uomo che in sette stagioni complete al Milan non scese mai sotto le 23 reti in campionato e che, in quel 1949-50, raggiunse quota 35. Chiaramente un mostro, anche se calato in un altro calcio, il calcio post-bellico, nel quale - come ha spiegato Mario Sconcerti, grande studioso di questo sport - gli scandinavi andavano per la maggiore perché la loro gioventù era stata toccata solo marginalmente dalla guerra. Se il primato di Nordahl ha resistito per tanto tempo agli attacchi di autentici fenomeni del gol (impossibile citarli tutti), significa che Higuain ha compiuto davvero un miracolo.

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    Poi c’è il numero venticinque, e anche questo ha un valore enorme: tante sono le partite nelle quali è andato a segno Gonzalo Higuain. Il quale, per stabilire questo primato, ha fatto ricorso a una sola tripletta (all’ultima giornata, contro il Frosinone) e a nove doppiette, mentre addirittura in quindici partite è andato a segno una sola volta. Cosa significa? Semplice: che ha avuto una continuità di rendimento impressionante e che non ha costruito il record scatenandosi su squadrette allo sbando. Nordahl, ad esempio, giocò due partite in più rispetto a Higuain (37 a 35) e soprattutto distribuì in modo meno equo le sue reti: una volta 4 gol, due volte 3 gol, sei volte 2 gol e 13 volte un gol. In totale, segnò in ventidue partite.

    Una differenza fondamentale. Ecco perché riteniamo, tra l’altro, che i 36 gol segnati da Gonzalo Higuain valgano più dei 40 di Luis Suarez, che comunque gli ha strappato la Scarpa d’oro di miglior realizzatore europeo. L’uruguaiano è un fuoriclasse assoluto, ma ha alle spalle una squadra che - con tutto il rispetto per il Napoli - è di un altro pianeta: con gli assist di Messi, Iniesta e Neymar, andare in rete è un po’ più facile. Ma la diversità vera tra il cammino di Higuain e quello di Suarez è racchiusa proprio nel numero di incontri nei quali sono andati a segno: benché il centravanti del Barcellona abbia realizzato 4 gol in più, lo ha fatto in 22 partite. Come dire che Higuain ha inciso sulle partite della sua squadra in tre circostanze in più. Sappiamo, del resto, che in Spagna a volte Barcellona e Real sommergono di reti le avversarie in difficoltà, e Suarez ovviamente ne ha approfittato: ha segnato addirittura due volte 4 gol e quattro volte 3 gol (in pratica 20 reti in sei partite); le doppiette sono state 4 e in dodici occasioni ha realizzato una rete.

    Higuain, insomma, batte Nordahl 36-35, ma batte anche Suarez: 25-22.​

    @steagresti
     

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