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  • Perisic e l'Inter a braccetto: involuzione costante. Senza Champions può partire

    Perisic e l'Inter a braccetto: involuzione costante. Senza Champions può partire

    • Alessandro Cosattini
    “Io mi devo prendere le responsabilità se i calciatori non funzionano, perché se come stasera (ieri sera, ndr) si fa una prestazione negativa e siamo in un momento carico di difficoltà, io sono il responsabile perché non ho creato un contesto dove possano esprimere il meglio di sé stessi. In precedenza lo hanno fatto. Se poi la fragilità è questa è segno che ho visto male e rimane una mia responsabilità. Non ci si può nascondere. L'Inter è un posto splendido dove lavorare e si può fare bene”, ha dichiarato ieri Luciano Spalletti, che ha individuato il problema principale della sua squadra. Non può essere una questione fisica, i nerazzurri sono ormai impegnati solo in campionato. E neanche solo di gioco. La spirale che sta inghiottendo l’Inter è, almeno in gran parte, creata da una componente psicologica. Ed è la stessa spirale in cui è finito Ivan Perisic. In due mesi è passato dalla tripletta contro il Chievo Verona alla prova da horror contro il Crotone. Due mesi esatti: il 3 dicembre i tre gol in casa alla squadra di Rolando Maran, ieri (3 febbraio) la peggior prestazione stagionale contro Walter Zenga. 

    L'INVOLUZIONE DI PERISIC - Il crollo di Ivan Perisic è stato evidente. In autunno era uno degli esterni d’attacco più letali d’Europa. Con Mauro Icardi formava una delle coppie più concrete dei maggiori campionati europei: 7 gol e 6 assist nelle prime 15 giornate di campionato, alla 15esima la tripletta contro il Chievo. L’apice stagionale raggiunto da Ivan Perisic. Al 3 dicembre, neanche il più pessimista tra i tifosi dell’Inter avrebbe immaginato una simile involuzione da parte dell’Inter in generale e dell’esterno croato in particolare. Due giorni fa (il 2 febbraio) Perisic ha compiuto 29 anni, ma il regalo di compleanno a se stesso e alla sua Inter questa volta non l’ha fatto. Anzi, si è divorato in due occasioni il gol del 2-1 che sarebbe valso i tre punti alla squadra di Luciano Spalletti. Con o senza Icardi in campo (ieri c’era Eder da prima punta), Perisic ha dimostrato di vivere un momento nero. Il croato non azzecca una decisione in campo, tira male e ieri è stato annullato da Faraoni. Il classe 1989 ha smarrito la serenità, come evidenziato da Spalletti, al di là di chi segue o non segue sui social. È ben nota la vicenda Icardi: storia di follow chiusa proprio due giorni fa dagli auguri del capitano (ieri in tribuna per infortunio), che in una storia di Instagram ha celebrato i 29 anni del croato.

    SENZA CHAMPIONS PUÒ PARTIRE - Luciano Spalletti continua a dar fiducia al croato: anche ieri è rimasto in campo per tutta la partita, nonostante gli errori commessi in campo. Perisic conferma di essere lo stakanovista per eccellenza dell’Inter: 23 partite da titolare, sempre in campo, mai sostituito dall’allenatore nerazzurro. Neanche una volta. I 7 gol e 6 assist in 22 partite sono comunque un bottino importante, ma Perisic ora è chiamato a ritrovarsi. Già dalla prossima partita contro il Bologna, perché la corsa Champions è più viva che mai. E senza Champions League il croato potrebbe dire addio in estate, perché le grandi d’Europa lo cercano con insistenza. Soprattutto in Premier League e in Bundesliga. La scelta di non inserire una clausola rescissoria nel suo contratto - confermata dal ds Ausilio - è sintomo della volontà di trattenerlo ancora a lungo. Di considerare Perisic blindato, ma il raggiungimento della Champions è fondamentale per la sua permanenza. I 50 milioni del Manchester United, arrivato a 40 con bonus in estate, oggi non basterebbero neanche più: visti i prezzi in circolazione, nelle idee dell'Inter questo Perisic vale decisamente oltre. Ma Perisic deve tornare a essere decisivo, perché la continuità va confermata così da far sparire quei limiti avuti troppo a lungo in questi anni. Che sono riemersi in questi due mesi…

    @AleCosattini

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