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  • Pescaramania: agonia terminata

    Pescaramania: agonia terminata

    • Valerio De Carolis

    È finita, finalmente. Un’annata pessima, brutta, negativa che di positivo non ha nulla. Nel film dei ricordi biancazzurri, ci sono stati periodi bui, difficili ma, almeno in campo, non si ricorda un così brutto campionato. Anche la serie A 2012-2013 è stata completamente diversa. Record negativi battuti su tutti i fronti. Ripartendo dal periodo della preparazione, si aveva la netta sensazione che il Pescara avrebbe potuto salvarsi. Gran parte della squadra promossa dalla serie B era stata riconfermata, gli innesti di Aquilani, Pepe, Bahebeck, Manaj ecc… potevano dare altra linfa vitale a Oddo.

     
    Nelle prime cinque o sei giornate di campionato, il Pescara aveva strabiliato tutti. Gioco spumeggiante, velocità e tante occasioni sciupate. Nelle partite contro Inter, Napoli e Sassuolo chi doveva portare a casa i tre punti, forse, era proprio il Pescara. Poi il buio totale. Alla prima difficoltà, i biancazzurri non hanno più rialzato la testa. Oddo non aveva una tale esperienza da poter gestire da solo tutti gli aspetti negativi palesatesi all’improvviso. Non aveva nemmeno una figura con la quale confrontarsi. Pavone non si era mai visto e non aveva buoni rapporti con Oddo, visto che aveva fatto saltare il ritorno di Zeman dopo la finale di Bologna. Leone era alla sua prima esperienza in serie A e non aveva e non ha le competenze per poter guidare una squadra. Sebastiani è solo un presidente che non ha mai avuto a che fare con il calcio e che quindi non poteva aiutarlo. Oddo è stato lasciato solo al suo destino e, dopo non aver vinto neanche una partita, è stato esonerato.
     
    Il ritorno di Zeman, invece, non ha portato i risultati sperati. Certo non doveva salvare questa squadra ma, almeno, doveva dare un altro tipo di impronta. Lo stesso boemo, nelle varie conferenze, sosteneva di voler cambiare qualcosa ma non ci è riuscito. A disposizione aveva una rosa costruita senza criterio e senza logica. Solo in questa occasione e nella precedente serie A, la squadra è stata fatta da Sebastiani e dai suoi rapporti con i procuratori. Quando sono stati altri a decidere il Pescara è andato bene. I dati sono questi. Anno 2011-2012, il Pescara è stato ideato da Zeman e De Cecco e promosso in serie A. Anno 2012-2013 Sebastiani e Delli Carri hanno costruito la squadra e sono retrocessi. Anno 2013-2014 Repetto al timone e 15° posto in serie B per chiari errori dell’allenatore Pasquale Marino e miracolo di Cosmi. Anno 2014-2015 sempre con Repetto alla guida, il presidente sceglie l’allenatore, sbagliando, Repetto interviene e chiama Oddo a una giornata dalla fine e arriva in finale perdendo solo per la classifica avulsa. Danilo Iannascoli, dopo l’ottimo lavoro fatto da Oddo, nel post finale di Bologna, annuncia la conferma del giovane tecnico facendo saltare il piano di Sebastiani di riportare Zeman a Pescara. Stagione 2015-2016 Oddo e Repetto costruiscono la squadra e promuovono i biancazzurri in serie A. Prima dei play off Sebastiani licenza Repetto e chiama Leone a sostituirlo. Confermato Oddo per la serie A, Sebastiani decide di costruire la squadra, con l’appoggio anche del tecnico che avalla alcune scelte molto discutibili. Stagione corrente, Pescara retrocesso con cinque giornate di anticipo.
     
    Dati certi, incontrovertibili che sottolineano l’incapacità di Sebastiani di costruire una squadra. Un ottimo presidente che dal punto di vista gestionale è impeccabile ma che, però, non dovrebbe intervenire nelle scelte tecniche. Staremo a vedere nel prossimo campionato di serie B. 
     


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