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  • Pescaramania:| L'islandese che sa il fatto suo

    Pescaramania:| L'islandese che sa il fatto suo

    Nei suoi giri per l'Europa, precisamente in Belgio, il direttore sportivo Delli Carri ha scovato lo sconosciuto centrocampista islandese Birkir Bjarnason, classe '88. Lo ha visto giocare nello Standard Liegi, gli è piaciuto, lo ha preso e lo ha portato a Pescara, dove è sbocciato l'amore. Un islandese in Abruzzo (non è il titolo di un film) come potrà trovarsi? Subito le battute e i sorrisini ironici: tutti a pensare che si sarebbe sciolto come neve al sole. Invece bastava vederlo al suo primo giorno in città. Lui, abituato alle rigide temperature del nord Europa, si è calato immediatamente nella nuova realtà, presentandosi in bermuda e infradito. Altro che islandese, sembrava un pescarese come tanti in ferie sul lungomare.

    Non solo chiacchiere però: in occasione della prima amichevole, anche se con la non rinomatissima Torre Alex (compagine di dilettanti), sono arrivati anche i fatti. Il vichingo, come lo hanno soprannominato i tifosi, si è fatto valere dove conta, in campo. A parte i tre gol, che contro certi avversari valgono ben poco, ha dimostrato di sapersi muovere, di avere visione di gioco, e ha fatto a tutti una buona impressione. Confermata anche dopo la prima partita vera, quella contro il Livorno, dove è andato ancora a segno.

    Inutile dire che con queste qualità e questo modo di fare è entrato già nel cuore dei suoi nuovi tifosi, ma quel che più conta è che Birkir piace da matti anche al suo allenatore Giovanni Stroppa, che dopo averlo visto in azione ha dichiarato raggiante: è bello da vedere, ruba l'occhio ed è ordinato. Ascoltando parole del genere c'è da scommettere che sarà uno di quelli su cui il mister punterà maggiormente. E lui? Che ne dice? Semplice, che non vede l'ora di giocare. Un islandese a Pescara che sa il fatto suo.

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