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  • Petagna punta il suo Milan: 'Ho già fatto gol a Montella e Romagnoli'
Petagna punta il suo Milan: 'Ho già fatto gol a Montella e Romagnoli'

Petagna punta il suo Milan: 'Ho già fatto gol a Montella e Romagnoli'

Quella di sabato a San Siro sarà soprattutto la sua partita. Andrea Petagna torna a Milano da avversario del Milan, la squadra che lo ha cresciuto nel proprio  settore giovanile prima di debuttare da professionista, a 17 anni, in un matcch di Champions League contro lo Zenit San Pietroburgo: "Lo ammetto, sono emozionato. E non vedo l’ora di giocare", ha confessato alla Gazzetta dello Sport.

LA FUGA ALL'INTER... - Sulla sua esperienza nel vivaio del Milan, che gli perdonò anche una fuga dal convitto per proporsi all'Inter: "Ero un ragazzino e ogni tanto facevo qualche cavolata. Quella mattina nevicava e non volevo andare a scuola, ma i tutor mi costrinsero ad alzarmi dal letto e a prepararmi. Mi arrabbiai, presi lo zaino e cercai la sede dell’Inter". Il suo agente lo fece ragionare e tornare sui propri passi e nella stagione 2012/2013 sarebbe arrivato il momento del debutto in prima squadra: "A ripensarci adesso ho ancora i brividi. Ero emozionato già in pullman. Però prima di entrare in campo le gambe non tremavano. Certo, il cuore batteva forte. Per questo sarò sempre grato al Milan e ad Allegri, che ho rivisto con piacere a Torino. I suoi complimenti fanno sempre piacere".

Il prossimo step è la sfida contro il Milan di Montella e Romagnoli, già affrontati e battuti quando ancora difendevano i colori della Roma (per la formazione Giovanissimi, ndr): "Battemmo in finale la Roma, Montella in panchina e Romagnoli in difesa. E io feci gol...". Su Romagnoli: "Abbiamo fatto tutta la trafila delle nazionali giovanili insieme. Ricordo che si parlava benissimo di lui già all’epoca, però mi ha sorpreso la velocità con cui ha saputo imporsi, conquistando una maglia da titolare con la Samp al primo vero anno di A e poi passando al Milan con la pressione di un trasferimento molto costoso. Ha bruciato le tappe, dimostrando di essere un campione. E sono felice per lui".

Sul suo addio al Milan, oggi nelle mani dei giovani: "Sono felice all’Atalanta e non ho modo di pensare al Milan o a quello che poteva essere. Ero deluso quando mi cedettero nel 2015. E l’Ascoli non sapeva nemmeno in che serie avrebbe giocato. Però ho trovato la forza per reagire. Mi sono detto: “o cambi o non sei fatto per fare questo lavoro". 

Sulla voglia di tornare al gol, magari proprio contro il Milan (non segna dallo scorso 2 ottobre, ndr): "Non vivo l’ossessione del gol. Quindi sono felice delle mie prestazioni: i numeri dicono che sono cresciuto gara dopo gara. Corro in media 11 km a partita. E ho fatto qualche assist. Il gol tornerà. Esultanza dell'ex? Non ci ho pensato, ma sono un istintivo e quindi, nel caso, sarà una reazione spontanea".

 

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