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  • Petrucci: 'Doping legale'. Agnelli: 'Tavolo politico'. Moratti: 'Ci sto'. VIDEO

    Petrucci: 'Doping legale'. Agnelli: 'Tavolo politico'. Moratti: 'Ci sto'. VIDEO

    20.30 Il presidente dell'Inter Massimo Moratti apre ad un tavolo conciliatorio: "Un tavolo con Petrucci? Sarebbe un invito del presidente del Coni, che è una persona perbene ed è un'istituzione importante. Non mi posso sottrarre e mi farebbe piacere". Moratti ha poi aggiunto che "non ho seguito il discorso di Agnelli. Lo vedrò stasera".

    19.34 Massimo Moratti sta con Petrucci. Lo ha fatto sapere con una nota sul sito ufficiale dell'Inter: ""Sono perfettamente d'accordo con il presidente del CONI Gianni Petrucci. Sono al suo fianco e condivido lo spirito e il senso di responsabilità con cui ha affrontato questo particolare momento del calcio italiano, che ci auguriamo possa tornare a essere soprattutto uno sport e meno un problema di tribunali".

    19.10  Gianni Petrucci, presidente del Coni, risponde a stretto giro di posta alle dichiarazioni di Andrea Agnelli, presidente della Juventus, in conferenza stampa a Vinovo: "Accolgo con grande piacere le parole di buon senso del presidente della Juve - dice Petrucci ai microfoni di Sky Sport 24 - mi auguro sia un primo atto di disgelo. Stamattina ho usato il tono di una persona che sta da anni nello sport. rendo atto della sua richiesta di un tavolo politico e mi appresto in tal senso. Questo tono facilita gli incontri, mi auguro che domani in Lega si prosegue con questo buon senso. E mi auguro che sia il primo atto di disgelo: la mia non era cattiveria verso il calcio di vertice, queste dichiarazioni facilitano il dialogo; spero che a questo tavolo alla fine prevalga la regola del buon senso, lo stesso che il presidente Agnelli ha dimostrato con il suo intervento di oggi: Lo convocheremo nel minor tempo possibile, non voglio dare scadenze. E' importante il clima, se da domani cambia avremo fatto già un ottimo lavoro. Non so lo spread oggi come è andato, ma la nostra è stata senz'altro una giornata positiva...".

    17.30 Il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, in un conferenza stampa tenuta a Vinovo, ha replicato alle dichiarazioni del presidente del Coni, Gianni Petrucci.

    "La Juventus ha sempre rispettato tutte le regole e ha intenzione di continuare a farlo. Ho ascoltato molto attentamente la conferenza stampa del presidente Petrucci. È stato chiaro a tutti il riferimento alla Juventus, quando ha parlato di doping legale. Ha fatto riflessioni e commenti sul momento drammatico che sta vivendo il paese. Oggi si è insediato il nuovo governo guidato dal professor Mario Monti. Grande in bocca al lupo, dovrà svolgere un lavoro molto importante. In un momento molto delicato come questo, ognuno faccia il proprio mestiere. I dirigenti facciano i dirigenti, i muratori facciano i muratori, gli impiegati facciano gli impiegati. Io faccio il presidente della Juventus e devo tutelare gli interessi della Juventus. Il presidente Petrucci ha fatto un appello per il ritrovamento dell'armonia nella serenità e dell'armonia nel mondo dello sport e in particolare nel calcio di alto livello. Penso sia giusto ascoltare".

    "Chiedo a Petrucci e al nuovo ministro dello Sport, Piero Gnudi, di fare un passo avanti, di aprire un tavolo politico, per valutare i fatti emersi dal 2006 al 2011 e concentrare i nostri sforzi per creare un futuro migliore per lo sport italiano e per il calcio di alto livello, una delle prime 10 industrie italiane e uno dei maggiori contribuenti".

    "Il presidente Petrucci ha fatto un appello per il ritrovamento dell'armonia nella serenità e dell'armonia nel mondo dello sport e in particolare nel calcio di alto livello. La Juventus ha sempre rispettato tutte le regole e ha intenzione di continuare a farlo", evidenzia Agnelli ripercorrendo le tappe dei procedimenti sportivi dal 2010 ad oggi. "Il nostro esposto fatto nel 2010 per lo scudetto 2005-2006, assegnato a tavolino all'Inter nella rovente estate di 'calciopoli', diventa lettera morta per 14 mesi. Un maxi-processo come quello del 2006 ha avuto corso in meno di 4 mesi e ha portato a pesantissime condanne. Servono 14 mesi per avere una risposta ad un esposto di 8 pagine. A ottobre sappiamo che l'attività di indagine della procura federale è in corso. Solo 8 mesi dopo, a luglio 2011, arriva la relazione del procuratore federale Palazzi", in relazione ai comportamenti contestati ai dirigenti dell'Inter. "Arriva pochi giorni dopo l'intervento della prescrizione", evidenzia il presidente della Juventus. "È chiaro che, a quel punto, la vicenda non può che diventare politica e viene chiesto al Consiglio Figc di esprimersi: fino al 18 luglio", quando il Consiglio federale si è dichiarato non competente davanti all'esposto presentato dalla Juve per la revoca del titolo, "abbiamo avuto totale fiducia nell'ordinamento sportivo e ne abbiamo rispettato tutte le regole", prosegue.

    "Quando il Consiglio decide di non decidere, dobbiamo valutare il modo migliore per tutelare gli interessi della Juventus. Il Consiglio ha tutti i poteri per rivedere una propria decisione, non esiste gesto più nobile nella vita che riconoscere un proprio errore: quando il Consiglio si dichiara incompetente, noi decidiamo di tutelare la Juventus in ogni sede". Incompetente si è dichiarato anche il Tnas: "Io - ricorda Agnelli - ero l'unico presidente presente all'udienza per la conciliazione: la Figc e l'Inter hanno mandato i legali". La Juventus ha presentato un ricorso al Tar chiedendo un risarcimento di circa 443 milioni di euro alla Figc. "L'ordinamento giuridico-sportivo è all'interno di un ordinamento superiore. Il rispetto delle regole deve valere sempre e per tutti. Noi dal 2010 ad oggi abbiamo rispettato tutti i passaggi della giustizia sportiva", dice ancora. La palla, quindi, viene rispedita nel campo del Coni. "Chiedo a Petrucci e al nuovo ministro dello Sport, Piero Gnudi, di fare un passo avanti di aprire un tavolo politico. Deve essere il capo dello sport italiano a convocare il tavolo. Valutare i fatti emersi dal 2006 al 2011 e concentrare i nostri sforzi, tutti insieme, per creare un futuro migliore per lo sport italiano e per il calcio di alto livello, una delle prime 10 industrie italiane e uno dei maggiori contribuenti".

    "Il calcio è un gioco, ma è giusto anche essere consapevoli che è un business da centinaia di milioni di euro", afferma ancora. "Ci sono problemi aperti: elementi che riguardano il passato e elementi che riguardano il futuro - ribadisce -. L'agenda, ripeto, è in mano a Petrucci. Il tavolo è un buon modo per ricreare armonia. Il capo dello sport ha in mano tutti gli strumenti per creare l'armonia che ha auspicato. Io sono pronto a prendere l'aereo stasera se lui convoca il tavolo". E se l'Inter, ad esempio, dovesse rifiutare l'invito? "Non faccio finta. Valuto i fatti e agisco di conseguenza«. Sul versante penale di calciopoli, il processo in corso a Napoli ha concluso il primo grado con le condanne di Antonio Giraudo e Luciano Moggi, ex amministratore delegato ed ex direttore generale della Juventus. "Moggi e Giraudo hanno due procedimenti aperti. Ho già detto che bisogna aspettare i 3 gradi di giudizio. La Juventus si è rimessa alle decisioni della giustizia sportiva: nel 2005-2006 veniamo penalizzati e andiamo in Serie B, ma in quell'anno non c'è una telefonata. Non c'è nulla. Noi abbiamo accettato serenamente i giudizi", dice Agnelli.

    11.50 "Basta, io non ci sto!". Gianni Petrucci sferra un duro attacco alla Juventus di Agnelli, che ha fatto ricorso al Tar per lo scudetto 2006. Il presidente del Coni ha dichiarato in conferenza stampa: "Che senso ha andare avanti? Fare un passo indietro, vuol dire farne due avanti. Il calcio è malato di doping legale. Se va avanti così, sarà commissariato dall'opinione pubblica. Parlo di una parte del calcio di vertice, parlo di quelli che credono di essere furbi, invece non è vero che chi urla più forte ha ragione. Alcuni presidenti pensano di poter riscrivere le regole, ma non è affatto così".

    "La Lega Calcio di Serie A è senza presidente da marzo, domani si riunisce e faccia la sua scelta. Abbiamo affidato a un gruppo di saggi l'incarico di mettere a punto norme contro l'arroganza di una parte del calcio".

    Ecco i cinque componenti del comitato: Pasquale De Lise, Paolo Salvatore, Piero Alberto Capotosti, Riccardo Chieppa e Giulio Napolitano.


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