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  • Pinilla sul futuro: 'Voglio rimanere a Cagliari'

    Pinilla sul futuro: 'Voglio rimanere a Cagliari'

    L'assalto al Cagliari Point di piazza è assicurato: se poi a firmare magliette, cuscini e riviste c'è anche Mauricio Pinilla, l'assalto si trasforma in assedio. Quando all'orizzonte spuntano i tatuaggi di “Pinigol” scatta un piccolo boato. Il cileno è già in versione estiva e subito dopo viene raggiunto dal compagno Gabriele Perico. Tocca a loro rappresentare il Cagliari nel giorno dell'uscita della rivista ufficiale mensile.

    Ed è anche l'occasione per parlare di presente e futuro. Pinigol è in crisi d'astinenza da pistolettate. Tre turni di squalifica non gli vanno giù «anche perché ho rivisto le immagini e continuo a dire che ho colpito Pinzi con una spallata, mentre l'arbitro, nel referto, parla di gomitata. Ne ho visto tanti interventi così, al massimo meritavo un turno».

    Il bomber del Calafquen («in quelle acque si pescano dei salmoni spettacolari») si morde la lingua: «No, la squalifica non è una punizione per il rigore con l'Inter. Perché quel rigore c'era. E ora spero mi tolgano una giornata, ci tengo troppo». Anche perché ci sarebbe l'occasione di rivedere da vicino quella Juve fatta tremare un girone fa e ora ufficialmente campione: «All'andata poteva andare meglio. Giocare contro i campioni dà grandi stimoli, sabato ci terremo a far bene». Intanto, però, gli stimoli sono la conquista del decimo posto, da contendere al Parma. Il cileno non ci sarà, ma prova a caricare i compagni: «Il Parma è una squadra tosta e, come se non bastasse, continuiamo a giocare in trasferta. Sarà una partita dura, ma ci teniamo a stare sul lato sinistro della classifica».

    È dura concentrarsi sul campionato, specie ora che le voci di mercato si fanno sempre più rumorose. Ma Pinilla si lancia in una dichiarazione d'amore per il Cagliari e la Sardegna: «Io ho altri due anni di contratto e, se non mi cacciano via, vorrei rimanere. Anzi, se possibile vorrei pure prolungare. Io e la mia famiglia qui ci troviamo bene e cambiare per cambiare, resto qua». Certo, le vicende societarie preoccupano «ma qui siamo una famiglia e siamo tutti vicini al presidente». Pinilla si conferma in rossoblù e lancia l'amico fraterno Nainggolan: «Non sono vecchio, però qui a Cagliari ho trovato l'ambiente ideale per questa fase della mia carriera. Voglio star tranquillo. Radja è più giovane, più probabile che vada in qualche grande squadra».

    Di futuro parla anche Perico. Una stagione in chiaroscuro, per poi ritrovare la luce dopo l'infortunio di Pisano: «Mi spiace per Checco, è un amico. In queste giornate ci stanno capitando squadre in grande condizione, le stesse con cui all'andata abbiamo fatto un filotto di sconfitte. Ci siamo mezzo riscattati col Chievo e ora, col Parma, puntiamo a vincere per centrare il decimo posto». Obiettivo insperato, qualche mese fa: «A gennaio avevamo 16 punti, ma questo è un grande gruppo, con un ambiente positivo. Non abbiamo mai messo in discussione la salvezza». Tre giornate alla fine, con un occhio di riguardo alla sfida con la Juve («hanno già festeggiato, speriamo siano rilassati») e il pensiero rivolto al futuro: «Ho ancora un anno di contratto. In questo momento c'è grande confusione, si parla di Reggio Emilia, Trieste, Quartu. Se tutto si risolverà e avremo una squadra competitiva, io vorrei restare qui». E a proposito di quest'annata folle: «Difficile non giocare in casa, i continui viaggi qualcosa ci tolgono. In effetti, sono due anni che pare di vivere in un frullatore. Di buono, però, c'è che almeno non ci annoiamo mai».

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