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  • Pioli fortunato, Tonali lo salva dalle critiche: per vincere lo scudetto serve un suicidio collettivo dell'Inter

    Pioli fortunato, Tonali lo salva dalle critiche: per vincere lo scudetto serve un suicidio collettivo dell'Inter

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Con la forza della disperazione, ma anche con la ragione della forza, il Milan vince all’Olimpico al 92’ (Tonali), dopo essere stato sotto per più di un tempo (Immobile al 4’) e aver raggiunto l’1-1 al 50’ (Giroud). Così la squadra di Pioli resta prima in classifica almeno fino a mercoledì, quando, il recupero dell’Inter a Bologna, può portare con sé una sostanziale e, forse, definitiva verità. I rossoneri non hanno rubato nulla, anzi. Nel secondo tempo c’è stata una sola squadra in campo e la Lazio non ha mai tirato in porta. Tuttavia a Pioli è andata bene perché i suoi cambi (Ibrahimovic per Brahim Diaz, Rebic per Giroud e, soprattutto, Saelemaekers per Leao) avevano indispettito i tre sostituiti e fatto alzare il sopracciglio alla critica.

    Invece, a dimostrazione che l’allenatore del Milan è anche fortunato, il gol a tempo scaduto è nato, oltre che da una colossale topica di Marusic, proprio dal recupero di Rebic, da un colpo di testa cervellotico di Acerbi e da un altro, semplice semplice, di Ibrahimovic che ha depositato palla sui piedi di Tonali, bravo a mettere in rete con un tiretto sporco che ha ingannato Strakosha. Tutto è bene quel che finisce bene, ma la pervicacia di cambiare Leao poteva rivelarsi altamente perniciosa. Sia perché il portoghese è stato imprevedibile e imprendibile (straordinaria la volata palla al piede con assist incorporato per il pareggio di Giroud), sia perché la fascia destra della difesa della Lazio veniva puntualmente aperta come da un apriscatole ad ogni suo scatto. Il problema di Leao è che segna poco. Ciò è dovuto, in parte, alla posizione di partenza (esterno di sinistra), in parte alla superficialità con la quale conclude o effettua i passaggi.

    Però, in un Milan che creava occasioni da gol solo grazie a lui, è apparso un autentico azzardo toglierlo quando la partita era ancora bloccata sul pari. Mancavano cinque minuti al 90’ e ne sarebbero stati aggiunti altri cinque di recupero. Per fortuna del Milan, e di Pioli, il gol in qualche modo è arrivato, altrimenti l’allenatore sarebbe stato sotterrato dalle critiche, compresa la mia che - se mi permette - gli faccio lo stesso. La Lazio non ha mai seriamente rischiato di vincere. Ha giocato un buon primo tempo, ha cercato e trovato subito il gol di Immobile (grande assist di Milinkovic Savic e plateale dormita di Theo Hernandez e dei due centrali della difesa rossonera, su un’azione partita con una rimessa in gioco in fase d’attacco), ha costruito una palla gol con Felipe Anderson ancora per Immobile (provvidenziale uscita di Maignan) e poi progressivamente ha lasciato campo al Milan, agendo, in contropiede sempre meno efficaci. Nella seconda metà del primo tempo, Leao ha propiziato il suo show volando via quasi sempre a Lazzari e provando anche il tiro dalla distanza. All’intervallo saranno tre i tiri in porta del Milan sui tredici complessivi. Dato che fa riflettere, una volta di più, sulle ridotte capacità realizzative della squadra in questo particolare e decisivo periodo.

    Oltre a Leao, ci ha provato Theo Hernandez, su punizione, ben respinta da Strakosha, mentre i rossoneri hanno anche invocato un rigore, per un tocco di mano di Luis Alberto, sul quale Guida ha deciso per il no e il Var, secondo me giustamente, non è intervenuto. Raggiunto il pareggio all’inizio di ripresa grazie a Giroud, su capolavoro di Leao, il Milan ha accelerato e avrebbe meritato il vantaggio tra il 50’ e 61’ quando il francese e Messias hanno vanificato due assist di Leao e, soprattutto, ancora Messias, abile a sfuggire a Radu, sulla destra, ha cercato il secondo palo mancandolo di un fiato. Sarri, in difficoltà a centrocampo, ha cercato di arginare il ritmo milanista come ha potuto: Basic per Luis Alberto e Cataldi per Lucas Leiva, prima di cambiare la difesa per trequarti. Lo sventurato Marusic per Radu, Hysaj per Lazzari, Luis Felipe per Patric. E ci è mancato poco che a Sarri restasse tra le dita un punto, perché Pioli ha sicuramente fatto di peggio, togliendo Giroud, Brahim Diaz e Messias, prima della inaccettabile sostituzione di Leao con il pallido Saelemaekers. Ci sarebbe stato da dire anche per Ibra in campo, ma il suo, in effetti, lo svedese l’ha fatto. L’assist a Tonali era stato preceduto da un tiro, su doppio svarione laziale in area, miracolosamente deviato in calcio d’angolo. Così adesso si potrà dire e titolare: entra Ibra, vince il Milan. Tutto vero. Ma per chi ha visto e raccontato la partita, l’esito ha rischiato di non essere così felice. Fino a mercoledì il Milan è sicuramente primo. Ma basta una vittoria dei nerazzurri a Bologna per rendere tutto vano. O terribilmente difficile. L’Inter ha in mano lo scudetto e, a meno di un suicidio collettivo, le resterà attaccato sulla maglia anche per l’anno prossimo.

    :(actionzone)

    IL TABELLINO 

    Lazio – Milan 1-2 (primo tempo 1-0)

    Marcatori: 4' p.t. Immobile (L), 5' s.t. Giroud (M), 45' + 2 Tonali (M)

    Assist: 4' p.t. Milinkovic-Savic (L), 5' s.t. Leao (M), 45' +2 Ibrahimovic (M)

    LAZIO (4-3-3): Strakosha, Lazzari (dal 34' s.t. Hysaj), Patric (dal 34' s.t. Luiz Felipe), Acerbi, Radu (dal 17's.t. Marusic); Milinkovic-Savic, Lucas Leiva (dal 14' s.t. Cataldi), Luis Alberto (dal 14' s.t. Basic) ; Felipe Anderson, Immobile, Zaccagni. All: Sarri

    MILAN (4-2-3-1): Maignan, Calabria, Kalulu, Tomori, Hernandez, Tonali, Kessié, Messias (dal 25's.t Krunic), Diaz (dal 21' s.t. Rebic), Leao (dal 40' s.t. Saelemaekers), Giroud (dal 21' s.t. Ibrahimovic)

    Arbitro: Marco Guida – Sez. Torre Annunziata (Na)

    Ammoniti: 8' p.t. Strakosha (L), 26 p.t. Tomori (M), 7' s.t. Leiva (L), 28' s.t. Cataldi (L), 37' s.t. Kalulu (M), 45'+3 Tonali (M)

    Espulsi: -

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