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  • Pioli ha sistemato il Milan: surclassato Gasperini

    Pioli ha sistemato il Milan: surclassato Gasperini

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    Solo belle e grandi notizie per il Milan. Prima: vittoria netta sull’Atalanta, la quarta di fila senza prendere gol. Seconda: Inter agganciata al secondo posto, nel campionato dei terrestri (il Napoli proviene da un altro pianeta) può ancora arrivare primo. Terza: festa per Pioli che ha raggiunto le 800 panchine in carriera con un altro successo. Quarta: i ritorni di Maignan dopo 161 giorni e di Ibrahimovic dopo 280 giorni. Nella partita si sono viste un’Atalanta sbagliata e un Milan giusto, giustissimo. In campo c’erano solo i campioni d’Italia, dotati di tutto quello che serve per dominare l’avversario: personalità, idee, aggressività, efficacia, concretezza.

    Sette tiri a zero nel primo tempo che il Milan ha chiuso con un solo rammarico: avrebbe potuto e dovuto segnare più di un gol. E questo è rimasto l’unico spunto non proprio positivo di tutta la gara visto che fino al raddoppio di Messias, arrivato a 4 minuti dalla fine, l’Atalanta avrebbe avuto la possibilità di pareggiare una partita in cui è stata dominata dall’inizio alla fine. Per dire, zero tiri nella porta di Maignan. Il Milan ha sbagliato tanto solo davanti a Musso, fosse finita 4-0 nessuno avrebbe potuto dire niente. Peccato, per il Milan, le ammonizioni di Krunic e Leao: ammoniti e già diffidati salteranno la trasferta di Firenze.

    LA SPONDA DI GIROUD - Pioli ha davvero sistemato la squadra, l’ha protetta con la difesa a 3 restituendo a tutto il gruppo le certezze che a inizio 2023 erano smarrite. Ma soprattutto ha studiato bene questa partita trovando la soluzione migliore, la più efficace per mettere in crisi la difesa dell’Atalanta: il lancio lungo per Giroud, un centravanti chiamato sponda. Il francese è uno dei pochi attaccanti a risolvere le partite giocando sia con la porta in faccia che con le spalle alla porta, come accaduto in questa partita. Il gol è arrivato così: lancio dalla propria metà campo di Kalulu, sponda di testa di Giroud per l’arrivo in solitaria di Hernandez, botta violenta ovviamente di sinistro da oltre 20 metri, palla rimbalzata prima sul palo poi sulla schiena di Musso, in tuffo, e Milan in vantaggio. Dieci minuti dopo, ancora meglio: lancio dalla propria area di rigore di Tonali, altra sponda di Giroud, stavolta di piede, scatto, progressione e diagonale fuori di poco di Leao. Ricordate lo schema-chiave dello scudetto dell’Inter di Conte? Lancio dalla distanza per Lukaku che faceva la sponda per Lautaro o si metteva in proprio. Giroud si è preoccupato solo della prima opzione, quella dell’appoggio, ma lo ha fatto con grande abilità.

    ATALANTA CONFUSA - Probabilmente sulla squadra di Gasperini pesava ancora la sconfitta col Lecce. Ha giocato un calcio rattrappito, non il suo calcio. Ha sbagliato di continuo l’uscita, ora per la misura dei passaggi, ora per un movimento fuori azione. In questo modo, il Milan poteva recuperare palla in un attimo e ripartire all’assalto della difesa bergamasca. L’aspetto più preoccupante per l’Atalanta era lo spazio che concedeva al Milan per volare in contropiede, la base della vittoria dei rossoneri. Appena tre tiri verso la porta di Maignan, così i nerazzurri hanno eguagliato il loro record negativo di conclusioni da vent’anni a questa parte, l’ultima volta era capitato contro il Genoa nell’aprile 2013. Non è davvero un bel momento per l’Atalanta, che ha perso 4 delle ultime 5 partite in tutte le competizioni (una vittoria), lo stesso numero di sconfitte incassate nelle precedenti 21 gare.

    I GRANDI RITORNI - Anche se non è mai stato impegnato, il ritorno di Maignan ha riportato nuova sicurezza in difesa. E’ mancato il portiere-vice regista al Milan in questi 161 giorni di assenza e il suo rientro ha risolto anche altri piccoli problemi di gestione in area di rigore. Poi è toccato a Ibrahimovic rimettere piede in campo, mancava da una vita e San Siro lo ha salutato come si conviene a un campione senza tempo. Col suo ritorno, Zlatan è diventato il giocatore più anziano della Serie A dal ‘94 ad oggi, cioè dall’èra dei 3 punti a vittoria: 41 anni e 146 giorni, un ragazzino. Prima di lui il record di longevità apparteneva a un altro ex rossonero, Alessandro Costacurta con 41 anni e 25 giorni.


     

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