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  • Pioli veste i panni di Gattuso per svegliare il Milan

    Pioli veste i panni di Gattuso per svegliare il Milan

    • Andrea Distaso
    Lo ha fatto perfettamente nel suo stile: pacato nei modi e nei toni, ma estremamente chiaro nei concetti. Stefano Pioli ha preso il Milan in mano da poche settimane, ma sembra aver già compreso tutte le contraddizioni e le difficoltà di un ambiente abituato da troppi anni a vivere nel limbo della mediocrità. Se le disattenzioni costate due punti contro il Lecce erano state mascherate da un prova di squadra sostanzialmente positiva per l'atteggiamento, il ko ricco di errori di Roma ha fatto ripiombare il gruppo rossonero nello sconforto e spinto il suo allenatore ad alzare per la prima volta la voce.

    BACCHETTATI - Paquetá e Leao sono stati utilizzati come esempi di cosa non stia funzionando in casa Milan e quale debba essere il punto fondamentale da cui ripartire per sperare ancora in una stagione con degli obiettivi: il richiamo a una maggiore responsabilità, alla maglia da rispettare e a una differente intensità sono stati continui nella conferenza stampa che ha presentato la delicata partita di domani contro la Spal. Pioli si appella alle poche individualità di spicco del suo organico per provare a risalire la china, per togliere i suoi dalle secche della bassa classifica in vista di un ciclo di ferro che vedrà i rossonero affrontare nell'ordine Lazio, Juventus e Napoli prima della sosta per le nazionali. E che siano stati il brasiliano e il portoghese a finire nel mirino del tecnico emiliano non è del tutto un caso, visto che per entrambi non è da escludere un turno di riposo per fare spazio alle forze fresche di Bonaventura e Piatek.

    COME GATTUSO - In un Milan che sembra mancare a livello di concentrazione e leadership nei momenti clou, tutti i giocatori, senza alcun distinguo, vengono richiamati a un contributo alla causa diverso, a una capacità di lasciarsi alle spalle dubbi e insicurezze per dare tutto sul campo. Perché ora, dopo un inizio da 10 punti in 9 partite, ogni risultato inizia a pesare e trovarsi più vicini alla zona rossa che alle posizioni di vertice è una situazione che non può essere accolta a cuor leggero. Il duro ammonimento post-Roma, quando Pioli aveva tuonato contro il clima quasi di indifferenza che sembra aleggiare ormai nel gruppo indipendentemente dai risultati, ha ricordato per certi versi quelli che hanno accompagnato l'ultima annata di Rino Gattuso. L'unico allenatore in epoca recentissima ad affrontare di petto i problemi e a richiamare i giocatori pubblicamente alle proprie responsabilità. Toni diversi, ma concetti così vicini: Pioli prova a vestirsi da Ringhio per risollevare il Diavolo.

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