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  • Pippo Russo: Il mistero di Cristante

    Pippo Russo: Il mistero di Cristante

    L’edizione odierna di A Bola ha dichiarato il problema ufficialmente aperto dedicandogli il titolo d’apertura a pagina 17: “Lo strano caso di Cristante”. Sì, proprio il giovane centrocampista la cui cessione per 6 milioni nell’estate del 2014 era stata uno dei principali motivi di critica al mercato del Milan, con tanto di rivolta via web da parte dei tifosi (LEGGI QUI). Si disse che il club rossonero avesse realizzato una mossa insensata, dando via uno dei suoi giovani più quotati e per di più a un prezzo giudicato basso: 6 milioni. E intanto al Benfica facevano un gran vanto dell’affare, sia per il valore tecnico attribuito al giocatore, sia perché l’aver preso un giovane promettente da uno dei club più ricchi e prestigiosi del mondo era una dimostrazione che il peso politico e economico della società encarnada fosse cresciuto a livello internazionale. Il trasferimento di Bryan Cristante in Portogallo aveva dunque un’importanza simbolica persino superiore a quella tecnica.

    A un anno di distanza le prospettive sono totalmente mutate. Al Milan si sono quasi dimenticati di Cristante. E non perché nel frattempo le cose siano andate bene sul campo, dato che la scorsa stagione dei rossoneri è stata la più triste dell’éra berlusconiana. Semplicemente, nel mondo milanista hanno avuto altro cui pensare, né dal Portogallo sono giunte notizie tali da giustificare la riapertura del Dossier Cristante. Ma è soprattutto sul versante Benfica che vengono alimentate le perplessità maggiori. Ciò di cui l’articolo odierno di A Bola è testimonianza.

    La pagina del quotidiano sportivo portoghese tradizionalmente più vicino al club delle Aguias mette insieme tutti i casi di giocatori fin qui sottoutilizzati. E assieme a quello del centrocampista italiano vengono segnalati tre nomi. Il primo è quello di un’altra vecchia conoscenza rossonera: Adel Taarabt, approdato dal Queens Park Rangers a Lisbona durante l’estate in condizioni di forma imbarazzanti. Tanto che, dopo 45 minuti dell’amichevole estiva contro i New York Red Bulls giocata il 27 luglio, non lo si è più visto in campo. Da allora per Taarabt soltanto duro lavoro in allenamento per smaltire il sovrappeso. La prima convocazione è giunta lo scorso weekend in occasione del Clasico giocato sul campo del Porto. Ma poi, quando si è trattato di stabilire chi dovesse andare in campo e in panchina, Taarabt è stato spedito in tribuna.

    Il secondo calciatore nominato da A Bola è Mehdi Carcela-Gonzalez, marocchino con passaporto spagnolo, coetaneo di Taarabt, e giunto in estate dallo Standard Liegi. Fra tutti i casi menzionati dal quotidiano, il suo è il meno allarmante. A determinare lo scarso utilizzo del giocatore è stato infatti un infortunio da cui non si è ancora completamente ripreso. Carcela ha comunque giocato una gara da titolare in campionato: quella persa sul campo dell’Arouca alla seconda giornata.

    Infine c’è il caso del serbo Filip Djuricic, rientrato a Lisbona dopo aver passato la scorsa stagione in prestito al Mainz e poi al Southampton: due esperienze pressoché irrilevanti. Come nel caso di Taarabt, il suo impiego stagionale si è limitato a 45 minuti contro i New York Red Bulls. Il Benfica ha vanamente provato a cederlo, e adesso se lo ritrova come esubero.

    Tutti e tre i casi sono abbastanza difficili da gestire, ma risultano meno preoccupanti rispetto a quello che riguarda Cristante. Per un semplice motivo: Taarabt, Carcela e Djuricic sono arrivati al Benfica in estate e dunque stanno ai margini da due mesi scarsi. Invece Cristante sta interrottamente ai margini da oltre un anno. Nella scorsa stagione ha giocato soltanto 15 delle 48 gare ufficiali disputate dal Benfica dopo il suo arrivo a Lisbona, e soltanto 10 da titolare. In una di queste il tecnico Jorge Jesus (adesso allo Sporting Club Portugal) lo mandò al massacro. Accadde il primo ottobre 2014, sul campo del Bayer Leverkusen. Era la seconda giornata del girone di Champions League, e per il Benfica era già una partita decisiva perché la prima era stata persa in casa contro lo Zenit San Pietroburgo. Fin lì Cristante aveva giocato con la maglia del Benfica soltanto 17 minuti della gara di campionato vinta comodamente (5-0) sul campo del Vitoria Setubal. In una partita così importante il tecnico portoghese affidò le chiavi del centrocampo a un diciannovenne fin lì schierato quasi nulla. Una mossa che la stampa portoghese criticò in modo pesantissimo nei giorni successivi. Per cavarsela al meglio davanti a un compito del genere, e in età così verde, bisogna essere dei fenomeni. E invece Cristante, se tutto va bene, può diventare un buon giocatore e nulla più. Infatti in quella partita naufragò assieme a tutta la squadra, battuta 3-1. Nell’intervallo venne sostituito dal brasiliano Talisca, che di mestiere fa la mezza punta.

    Probabile che quell’esordio traumatico abbia segnato l’intera stagione di Cristante al Benfica, sia in termini di autostima che di considerazione da parte di Jorge Jesus. Che invero avrebbe dovuto fare autocritica per aver bruciato il ragazzo, e invece lo ha accantonato senza tanti complimenti. Ma le cose non sono migliorate in questo primo scorcio di stagione 2015-16 sotto la guida di Rui Vitoria. E ciò nonostante il fatto che il nuovo allenatore del Benfica sia molto bravo a lavorare coi giovani, come dimostrato nella scorsa stagione alla Vitoria Guimaraes. E invece la situazione è persino peggiorata. Cristante non viene mandato a giocare con la squadra B in Segunda Liga, e non viene preso in considerazione nemmeno quando la squadra maggiore è in emergenza nei ruoli che gli si addicono. Come domenica contro il Porto, quando in mezzo al campo Rui Vitoria ha preferito allineare un altro sottoutilizzato, André Almeida. Semplicemente, Cristante ha smesso di essere un’opzione. E ciò nonostante che in Italia il giocatore continui a avere parecchi estimatori, come sottolinea l’autore dell’articolo odierno. Che sembra quasi chiedersi il motivo di tanta considerazione. Ormai in Portogallo è opinione condivisa che per il Benfica l’acquisto dell’ex milanista sia stato un clamoroso errore. E il mistero è destinato a durare.

    @pippoevai

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