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Pippo Russo: Inter-Milan, il derby di Nessuno, i tifosi meriterebbero ben altro

Pippo Russo: Inter-Milan, il derby di Nessuno, i tifosi meriterebbero ben altro

Far East. È un lontanissimo Oriente quello che accomuna Inter e Milan, mentre s’approssima un derby che arriva in un momento precoce della stagione. E all’appuntamento sono già annunciate delle assenze importanti, che sia pure in modo diverso raccontano del complicato percorso d’internazionalizzazione condotto dalle proprietà dei due club. La sola certezza è che il primo derby orientale di Milano, col confronto tra Erick Thohir e Bee Taechaubol, per il momento non si disputerà. E chissà se lo sarà mai. Un ulteriore elemento d’incertezza, per il derby italiano più carico di storia. Appuntamento che giunge troppo presto, ma comunque in un momento percepito come cruciale dai popoli nerazzurro e rossonero. Le due comunità hanno vissuto un’estate attraversata da sensazioni forti, contrapposte su molti aspetti (compresi alcuni incroci di mercato) ma unite da un’aspirazione: quella di vedere coincidere la stagione 2015-16 col momento del rilancio. Un rilancio che, sia pure in modi diversi, viene ricondotto alle figure dei due uomini d’affari provenienti dall’Asia.

Nel caso di Erick Thohir le assenze non sono una novità. Sin dal momento del passaggio di proprietà si sapeva che sarebbe stato un proprietario a distanza, per ragioni legate alle sue attività imprenditoriali. Si tratta di un effetto collaterale della globalizzazione del calcio, nulla per cui formalizzarsi. Semmai, è sul numero di presenze e sulla loro qualità che sarebbe lecito eccepire. Thohir si fa vedere poco a Milano, e sarebbe il caso che si facesse vedere più spesso. Ma soprattutto sarebbe bene che calibrasse un po’ meglio le sue presenze, cercando di non mancare quegli appuntamenti stagionali che per l’Interismo sono cruciali. A partire dai derby, appunto. Che non sono partite come le altre, allo stesso modo in cui uno Javier Zanetti non è un Nicola Ventola. Ecco, pare proprio che dopo quasi due anni in sella all’Inter il magnate indonesiano non abbia ancora imparato a discernere certi valori e le scale di priorità del popolo interista. Inoltre, c’era da aspettarsi un minimo d’entusiasmo al cospetto di una squadra che arriva a questo derby da capolista. Certo è solo l’inizio del campionato, e i risultati sono giunti a fatica contro avversarie abbordabili. Ma ciononostante certi segnali vanno accolti in positivo, specie se si li si mette a paragone con la povertà delle due ultime stagioni nerazzurre. C’è un ambiente che aspetta solo d’essere galvanizzato, ma il suo leader marca l’assenza in occasione del primo grande appuntamento stagionale.

Altre due poltroncine del Meazza s’avviano a rimanere vuote, in occasione del derby. Di sicuro lo sarà quella su cui avrebbe dovuto sedere Silvio Berlusconi, pronto a volare a Mosca dall’amico Vladimir per discutere (pare) di questioni di politica internazionale. Rimane invece ancora incerta la presenza del broker thailandese Bee Taechaubol. Di cui è annunciato l’arrivo a Milano, ma per motivi che non avrebbero a che fare con la chiusura della trattativa per la cessione del 48% del pacchetto azionario milanista. Il passaggio di quote, che ha tenuto banco per tutta l’estate, con l’approssimarsi dell’autunno continua a essere in sospeso. In ogni caso, con la conclusione del mese di settembre dovranno essere dette parole definitive. Pare che mister Bee venga a Milano per festeggiare il compleanno, e che al momento non vi siano altri motivi dietro questa sua nuova incursione italiana. Se mai dovesse accomodarsi in tribuna per il derby, lo farà da semplice spettatore e senza incrociare colui che entro la fine di questo mese dovrebbe diventare il suo socio. E se davvero si materializzasse l’immagine di Bee Taechaubol solo soletto in tribuna al Meazza per il derby, non sarebbe un grande spot per la trattativa. Soprattutto, non sarebbe una bella immagine quella del derby disertato dai proprietari in carica e (forse) da quello che potrebbe subentrare. Sembra il Derby di Nessuno. Milano e le sue tifoserie meriterebbero ben altro.

Pippo Russo 
@pippoevai

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