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  • Pippo Russo: la Nazionale, i giornali e il bello di vincere con la 'Mano di Io'

    Pippo Russo: la Nazionale, i giornali e il bello di vincere con la 'Mano di Io'

    C’è mano e mano. C’è quella che ci scippa via qualcosa, e che vorremmo vedere mozzata seduta stante. E c’è quella che arraffa a nostro favore, e dunque merita qualche indulgenza. Così come c’è la Mano di Dio, contro cui possiamo recriminare se manda la palla dentro la nostra porta, e c’è la Mano di Io, che ha ragione qualsiasi cosa faccia, fosse anche la più turpe.

    Ne abbiamo avuto dimostrazione ancora una volta ieri sera, in occasione della gara vinta dalla nazionale azzurra contro Malta. Una vittoria micragnosa di cui in nessun caso si sarebbe dovuto menare vanto, e che ancor meno merita d’essere celebrata visto l’episodio che l’ha decisa: il gol di Graziano Pellè, messo a segno con la mano. Anzi, col braccio. Anzi, col gomito. E non è che sia diventato “anatomicamente pedante” io, nossignori.

    È che questa corsa a sminuire anatomicamente la gravità del colpo è un segmento della grottesca operazione comunicativa imbastita stamani sulle prime pagine dei tre quotidiani sportivi. Dai quali ci si sarebbe aspettati ben altro atteggiamento rispetto all’episodio incriminato. E invece lo si è trattato come un mero dettaglio di cronaca. Sì, vero, il gol era irregolare, ma tant’è. Avrei voluto vedere cosa sarebbe successo a parti invertite.

    Invece è accaduto che l’Italia ha battuto Malta 1-0 in casa, e che per farlo le sia servito pure un gol irregolare. L’ennesima istantanea sconfortante sull’attuale momento della scuola calcistica italiana. E a sconforto aggiungono sconforto le prime pagine dei tre quotidiani sportivi, che si allineano alla povertà tecnica e morale del calcio italiano attuale minimizzando la portata dell’episodio incriminato. Contava vincere, come ha detto lo stesso CT. Dunque, non stiamo a sottilizzare.

    Ma vediamo un po’ come si sono espresse le tre testate.
    • Partiamo da Tuttosport, per due motivi. Il primo: lo spazio periferico assegnato in prima pagina alla gara della nazionale. Per il quotidiano sportivo torinese la partita degli azzurri è un fatto secondario, certamente da mettere in subordine rispetto agli esordi in amichevole effettuati ieri da Hernanes con la maglia della Juventus e da Balotelli con la maglia del Milan. Il secondo: almeno Tuttosport non sceglie uno stucchevole gioco di parole per rendere presentabile il modo truffaldino con cui il gol di Pellé è stato realizzato. La formula dal quotidiano diretto da Vittorio Oreggia è infatti: “Pellé-gol piega Malta col braccio. L’Italia è prima”. E anche il catenaccio è scritto in una formula che, pur non assumendo una posizione negativa, è tutto sommato onesta: “L’Azerbaigian frena la Croazia, l’1-0 (irregolare) basta per il sorpasso”.
    • Ben diverso l’atteggiamento delle altre due testate. Il Corriere dello Sport-Stadio piazza una trovata che riecheggia lo slogan di un vecchio spot sul metano: “Pellé ci dà una mano”. E già. L’occhiello: “L’Italia batte Malta con una rete irregolare”. Ma ciò che al meglio sintetizza la posizione del giornale è la formula del catenaccio: “Gli azzurri faticano troppo il centravanti va a segno col braccio e siamo primi”. E in quel “e siamo primi” c’è tutto il senso che il lettore deve assorbire: dài, non fatela troppo lunga con ‘sta storia del gol di mano.
    • Fa ancora meglio la Gazzetta dello Sport diretta da Andrea Monti, che cancella dalla prima pagina ogni traccia d’irregolarità del gol di Pellé. Il titolo dice infatti: “L’Italia in braccio a Pellé”. Battutona. Occhiello: “Brutta Nazionale ma ora è prima nel girone”. E dunque, ancora una volta, il motivo del “e siamo primi”. Il capolavoro è nel catenaccio: “Ci pensa sempre il centravanti che riesce a domare Malta con un tocco di gomito”. Ora, lasciando perdere il fatto d’aver domato Malta presentato come si fosse trattato di strapazzare il Brasile di Zico e Socrates, c’è quella sottigliezza del riferimento al gomito che sminuisce ulteriormente l’irregolarità dell’episodio. È tutta una questione d’anatomia, in fondo. Fosse stato poco poco più su, all’altezza del bicipite, staremmo mica a interrogarci? Come potete leggere da voi, nella prima pagina della rosea non c’è alcun riferimento all’irregolarità del gol. Tutto rinviato a pagina 3, ma senza far tanto chiasso per cortesia.
    E adesso mi aspetto che un trattamento così distaccato venga riservato al prossimo gol di mano subìto dagli azzurri.

    Pippo Russo
    @pippoevai

     

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