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  • Pirlo come Trapattoni: Agnelli e la mossa azzardata 'alla Boniperti' per diventare un grande presidente
Pirlo come Trapattoni: Agnelli e la mossa azzardata 'alla Boniperti' per diventare un grande presidente

Pirlo come Trapattoni: Agnelli e la mossa azzardata 'alla Boniperti' per diventare un grande presidente

  • Alberto Cerruti
    Alberto Cerruti
In attesa di sapere se e quanto vincerà Andrea Pirlo sulla panchina della Juventus, la sua inattesa promozione è già stata paragonata a quella di molti altri suoi colleghi senza esperienza. Da Ciro Ferrara, bianconero per pochi mesi, a Clarence Seedorf bocciato in fretta dal Milan, da Roberto Mancini tecnico della Fiorentina senza patentino, al grande Johann Cruijff classica eccezione che conferma la regola, perché subito vincente in Olanda.

I nomi citati nei giorni scorsi sono stati molti di più, per la verità, ma in nessun elenco è mai comparso Giovanni Trapattoni, che per tanti motivi rappresenta invece il paragone più calzante, con il conseguente augurio a Pirlo di ottenere gli stessi successi visto che l’ex mediano rossonero, bicampione d’Europa con il Milan di Rocco, sulla panchina della Juventus ha vinto sei scudetti in dieci anni, con la piacevole aggiunta della prima coppa dei Campioni e della prima Coppa Intercontinentale del club.

E’ vero che Trapattoni era già stato sulla panchina del Milan per sostituire lo squalificato Rocco e da due anni frequentava Milanello come aiutante tecnico, ma quando fu scelto dal presidentissimo Giampiero Boniperti la sorpresa fu enorme, pari se non addirittura superiore a quella che ha accompagnato la promozione di Pirlo. Era l’estate del 1976 e Boniperti, dopo avere perso lo scudetto nella volata con il Torino, decise di dare una brusca sterzata. Trapattoni allora era soltanto il vice dell’allenatore del Milan, Giagnoni, che stava per lasciare il Milan, e inizialmente tutti pensavano che potesse essere lui il suo successore. Invece il Milan scelse Marchioro e Trapattoni stava per accordarsi con l’Atalanta, quando fu convocato a metà autostrada, tra Milano e Torino, da Boniperti che gli offrì la guida della Juventus.

Una scelta azzardata, si disse anche allora, perché Trapattoni aveva soltanto 37 anni, quattro meno di Pirlo e nemmeno lui aveva mai guidato una squadra. Oggi, come allora, la scelta è stata del presidente in prima persona: Agnelli, dopo Boniperti, e questa è un’altra analogia che può dare forza a Pirlo. Con un ultimo punto in comune, perché anche Trapattoni, come Pirlo, si trovò improvvisamente nello scomodo ruolo di allenare Benetti, suo ex compagno nel Milan, che Boniperti aveva appena portato a Torino, scambiandolo con Capello.

Riepilogando: Agnelli deciso e coraggioso come Boniperti, Pirlo inesperto come Trapattoni, pronto a dare ordini a Chiellini suo ex compagno alla Juventus, come Benetti fu un ex compagno di Trapattoni nel Milan. Se bastasse affidarsi ai precedenti, i tifosi della Juventus potrebbero stare tranquilli, anche se è più facile immaginare il decimo scudetto consecutivo con Pirlo, che dieci campionati consecutivi con lui in panchina. In attesa di sapere che cosa succederà, l’unica certezza è la scelta decisa di Agnelli, che a maggior ragione difenderà Pirlo se ci sarà bisogno.

Una società forte, con un presidente che ha le idee chiare come Agnelli e oltretutto è sempre presente, al contrario di quanto accade all’Inter e al Milan, le storiche rivali dei bianconeri, è la prima garanzia che fa ben sperare, nel ricordo del grande Boniperti. Anche se poi la differenza la fa chi va in campo. Perché Pirlo, purtroppo, non gioca più.

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