Pjanic ha giocato come un ex, ora la Juve ha un problema: la stagione è lunga e Arthur ancora non molla
LA SITUAZIONE – Una situazione che va affrontata al più presto. Se la prima dopo lo stop consente a tutti di guadagnarsi semmai delle ammonizioni e non delle bocciature, il tema va gestito e non è semplice. Anche perché non può essere una mancanza di impegno a condizionare Pjanic, quanto un aspetto motivazionale che fa parte delle regole del gioco ma che rischia di incidere molto di più di quanto non possa accadere in una stagione normale. D'altronde pure Pjanic è in una fase d'attesa, sa più di tutte le parti in causa quanto di fatto la sua avventura con la Juve sia giunta al capolinea, aspetta pure lui che Arthur possa sbloccare la trattativa con il Barcellona o che le due società riescano a trovare accordi alternativi. Ascolta le proposte di Psg e Chelsea, in rigoroso ordine di preferenza ma che vorrebbe non dover essere costretto a dover preferire. Intanto però c'è la Juve e una stagione da portare a termine: l'aveva cominciata da perno fondamentale del progetto di Sarri, la sta concludendo da equivoco tattico principale. Sul calendario c'è scritto metà giugno, ma alla fine manca ancora un'eternità. E un Pjanic con il piglio dell'ex, è un lusso che la Juve non può permettersi.