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  • Pjanic, Ramsey e Rabiot, storia di un centrocampo mai sbocciato: Sarri e Paratici meditano la rivoluzione

    Pjanic, Ramsey e Rabiot, storia di un centrocampo mai sbocciato: Sarri e Paratici meditano la rivoluzione

    • Andrea Distaso
    Jorginho, Aouar, Arthur, Zaniolo e in seconda fila Paredes e Pellegrini. Sono tanti i centrocampisti accostati alla Juventus nelle scorse settimane, con vista alla prossima stagione. Non è un caso che molte delle fortune del ciclo inaugurato da Maurizio Sarri passino dalla resa di un reparto destinato a cambiare profondamente fisionomia nel corso dei prossimi anni. Per questioni puramente anagrafiche, ma anche perché molte delle scelte compiute dal management bianconero negli anni passati non hanno pagato o non stanno pagando.

    PJANIC BOCCIATO - E' certamente l'esempio di Miralem Pjanic, tra i bocciati illustri del big match scudetto contro l'Inter prima dell'interruzione del campionato e ripresentatosi sottotono anche nella semifinale di Coppa Italia contro il Milan di venerdì sera, gettando alle ortiche la chance concessa da Sarri di recuperare punti in una classifica di gradimento che vede sempre più lanciato Rodrigo Bentancur. Un punto fermo ormai, per il presente e per il futuro, dell'allenatore toscano, uno dei pochi calciatori sui quali la Juventus può pensare di costruire in prospettiva per quanto riguarda il reparto di centrocampo. Con l'arrivo a settembre di Kulusevski dal Parma e le conferme di Khedira e Matuidi in virtù dei contratti in scadenza rispettivamente nel 2022 e nel 2021, Fabio Paratici avrà il compito di andare a completare il reparto con giocatori più adatti alle richieste di Sarri.

    OCCASIONI IN USCITA - Un compito non semplice considerando le valutazioni dei nomi messi nel mirino e l'impatto economico che l'emergenza coronavirus avrà pure sulle trattative di mercato. Molto passerà dunque dalla capacità di fare cassa e/o liberarsi di ingaggi pesanti attraverso le cessioni di quei calciatori che non rientrano più nel progetto o che, è il caso di Ramsey (spesso frenato dai soliti infortuni) e ancora di più di Rabiot, non hanno assolutamente mantenuto le aspettative ma, trattandosi di giocatori arrivati a parametro zero, consentirebbero alla Juve di registrare significative plusvalenze. Per entrambi, gli sbocchi più naturali portano alla Premier League, in particolare all'Everton per l'ex PSG, al Manchester United o al Tottenham per il gallese. 

    SARA' RIVOLUZIONE - Perché, se è vero che la prima versione della Juventus di Sarri ha dimostrato in più di una circostanza, anche contro il Milan, di faticare a tradurre in qualcosa di più pratico il tanto possesso palla e l'importante mole di gioco prodotta,  questo problema non può essere imputabile solo all'assenza di un centravanti di ruolo e con specifiche caratteristiche (Higuain era indisponibile, ma la sua centralità nella squadra bianconera è sempre più in discussione), ma anche alla scarsa propensione delle mezzali attualmente in rosa di aggredire lo spazio in verticale e sfruttare i varchi creati dai movimenti di Dybala, Cristiano Ronaldo e uno a scelta tra Douglas Costa e Bernardeschi. Servono interpreti nuovi, servono interpreti diversi: saranno necessari ingegno e capacità negoziali, ma la Juve va verso un'inevitabile rivoluzione in mezzo al campo.

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