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  • Più infortuni che punti:| Bari nel tunnel della paura

    Più infortuni che punti:| Bari nel tunnel della paura

    • D.L.

    La crisi adesso si riversa anche sul campo. I problemi del Bari sembrano proprio non aver fine. Come se non bastassero le difficoltà di una società alla ricerca di soluzioni per evitare il fallimento, ora anche il gruppo di Torrente sembra piombato nel dramma. Il rocambolesco pareggio interno con il Cittadella ha certificato la precarietà del raccolto biancorosso nell'ultimo mese. Dal blitz di Grosseto, i galletti si sono inceppati smarrendo anche quel briciolo di certezze che si erano costruiti fin qui. Le prove con la Sampdoria e con il Genoa in Coppa Italia avevano soltanto costituito una flebile illusione: pareva, infatti, che Donati e compagni avessero intrapreso il cammino giusto sul piano del gioco e che stesse crescendo anche la condizione fisica. Linvoluzione registrata ad Ascoli e con il Cittadella, invece, ha riportato alla cruda realtà. Che racconta di soli tre punti acciuffati nelle ultime cinque gare in cui sono stati subiti anche otto gol. La vittoria in campionato manca da oltre un mese, l'affermazione in casa da quasi due. Ormai note, peraltro, sono le sofferenze in attacco, che resta il penultimo della serie B, con appena sedici reti realizzate.

    Al contesto, va, inoltre, aggiunta l'emergenza che ha colpito l'organico biancorosso, nell'ultimo mese puntualmente falcidiato dai sei agli otto indisponibili a partita. Numeri che hanno condotto ad una classifica precaria: soltanto due sono le lunghezze di vantaggio sulla zona play out. Un esiguo margine che rende la trasferta di domenica a Brescia un autentico spareggio per non sprofondare. Insomma, la situazione è decisamente delicata. E sarebbe un imperdonabile errore separare le vicende di campo da quelle societarie. Perché soccorrere una squadra in pericolo di retrocessione e già gravata da un'imponente situazione debitoria sarebbe un'impresa impossibile anche per i più coraggiosi. Viceversa, è pur vero che la scarsa stabilità del club può alla lunga influire (e già è accaduto con la penalizzazione di due punti per l'inadempienza sugli stipendi di aprile-giugno) sulla serenità del gruppo.

    Una tesi sposata anche da Bortolo Mutti, ovvero l'allenatore che per primo si è scontrato con le difficoltà del club dei Matarrese. Il tecnico lombardo, infatti, subentrò lo scorso febbraio a Ventura accettando di guidare una squadra già virtualmente in B, nonché in acque agitate sul piano finanziario. 'Il momento non è facile', attacca il trainer di Trescore Balneario. 'La classifica è peggiorata, Torrente ha dovuto far fronte a tanti infortuni. Serve una scossa immediata per tirarsi fuori da una zona pericolosa. Almeno per quanto concerne il campo, il Bari deve mantenersi lontano dai guai'. Mutti spiega quanto i problemi societari possano condizionare la squadra. 'Senza certezze - dice - è impossibile dare tranquillità sia ai calciatori, sia all'ambiente. Sulla carta, i biancorossi hanno le carte in regola per disputare un torneo senza ansie, valorizzando qualche giovane e, magari, cullando pure una speranza per i play off. Il disimpegno della famiglia Matarrese, però, ha privato la società di un punto di riferimento sicuro. Non siamo nella congiuntura economica migliore per reperire acquirenti, ma è indispensabile trovare una soluzione quanto prima. Il calcio a Bari non può e non deve morire. Nel frattempo, Torrente e Angelozzi devono essere bravi ad infondere serenità e stimoli ai giocatori. Aspettando tempi in cui sia possibile riprendere una programmazione all'altezza delle potenzialità della città che, senza dubbio, merita la serie A'.

    (Corriere del Mezzogiorno - Edizione Puglia)

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