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  • Pogba:|Il nuovo Vieira strappato a Ferguson

    Pogba:|Il nuovo Vieira strappato a Ferguson

     

    Talento, fisicaccio e procuratore sono quelli, ma Paul Pogba si stacca subito l’etichetta da clone di Balotelli, che gli hanno appiccicato da tempo per la cresta ai capelli: «Così mi sono fatto queste quattro strisce gialle in testa - sorride - perché ogni volta che mi vedevano in giro, mi scambiavano proprio per Balotelli». A 19 anni, nonostante il mestiere diverso, centrocampista, ha già molto per somigliargli, ma lui è lui. E senza esagerare: «E’ stata solo una partita di calcio - racconta, palleggiando tra il francese, lingua madre, e l’inglese, appreso a Manchester - e non mi monto certo la testa. Come non penso che questo gol possa cambiare la mia vita alla Juve». Illuminarne di più il cammino sì, però: «Anche se qui non sento alcuna pressione, e neppure sono sorpreso della fiducia che mi ha dato Conte fin dall’inizio, perché anch’io ho fiducia in me stesso». 
     
    Arruolato come vice Pirlo, mestiere nel quale ha esordito, ieri Pogba ha preso il posto di Vidal, da mezz’ala cioè, sigillando la partita con un gran colpo da fuori. Destro di nascita e mancino per apprendimento, proprio con il sinistro ha freddato De Sanctis. Come il destino, la palla buona ti arriva quando meno te l’aspetti: «Ci ho provato, ed è andata». Angelo Alessio, di nuovo vice-Conte, spolvera via un po’ di modestia: «Paul ha mostrato il talento che fa vedere ogni giorno in allenamento». Spedita la palla in buca d’angolo, s’è messo a correre, agitando le braccia verso la tribuna: «C’erano i miei due cugini, a guardarmi, ed ero orgoglioso per aver segnato davanti a loro».  
     
    Tutto ciò che quel cattivone di Sir Alex Ferguson non gli aveva fatto fare: «Mi diceva che sarebbe venuto il mio momento - ha spiegato Pogba - ma poi non arrivava mai. E io volevo giocare». E dire che il Manchester ci aveva puntato, se non altro per il fisico, sul metro e 86 per 80 chili, e quella padronanza dei piedi che subito l’avevano fatto paragonare a Vieira. Esagerati come sempre sono i paragoni precoci: qualcosa di simile, però, il vecchio Alex aveva fiutato. Francese con origini in Guinea, Pogba era arrivato al Manchester United nel 2009, pescato dal vivaio del Le Havre: i Red Devils se lo presero, innescando un contenzioso davanti alla Fifa, e chiuso solo con il pagamento di sterline, ai francesi. Tranne un paio di serate di Coppa e briciole di Premier, a Manchester la prima squadra non arrivava mai, la scadenza del contratto sì, l’estate scorsa: la Juve, con la collaborazione del solito Mino Raiola, l’aveva soffiato. Capitano della nazionale francese under 19, è nel menù dei migliori talenti europei. Nell’identikit degli osservatori di mezza Europa, può fare il mediano davanti alla difesa e il regista, anche se Conte lo sta testando come mezz’ala. Come ieri: buona idea. Purtroppo, Hamsik concorda, se rivedendo i gol, ieri diceva: «Questo è proprio bravo». 

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