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  • Pogba: 'Pirlo, Nedved, Conte: vi racconto tutto. Voglio diventare una leggenda'

    Pogba: 'Pirlo, Nedved, Conte: vi racconto tutto. Voglio diventare una leggenda'

    A tutto campo. Paul Pogba si confessa in lunga intervista concessa al mensile francese So Foot: "I miei fratelli mi dicono che sono pazzo perchè penso sempre a ballare. Mi piace ballare, nella mia famiglia tutti lo fanno. Da piccolino mi chiamavano "Pogby La Pioche" (letteralmente pioche vuol dire zappa, piccone ndr), in riferimento a un'epressione usata da un'autore ivoriano, Michel Gohou. Del primo allenamento mi ricordo i gol che ho segnato, tre o quattro. Non c'erano le traverse, se tiravo troppo in alto l'arbitro doveva decidere se era gol o meno. Mi piaceva giocare con i più grandi, è un gioco più duro, più fisico e quindi più bello. Da piccolo piangevo se perdevo? Non mi piace perdere, mai. Che sia calcio, ping pong o qualsiasi altra cosa. Se devo fare canestro con una chewing gum nel cestino provo e riprovo fino a quando non riesco. Sono diventato un campione a Perudo, me l'ha insegnato Evra. E' il gioco che c'è nei Pirati dei Caraibi".

    EUROPEO - "Sono pronto, credo che il segreto sia rilassarsi, non farsi prendere dalla tensione. C'è un grande gruppo, il pubblico ora è dalla nostra parte. Ci sono giovani talenti che hanno portato il loro dinamismo, la loro qualità. Penso a Payet, che ha un piede caldissimo, o Griezmann. Segna come se fosse un numero 9. L'immagine che la gente ha di lui è diversa da come è realmente. E' completamente pazzo! Ama la musica africana! E' un grande ballerino di raggeaton! Credo che per far bene all'Europeo non dobbiamo mettere troppa pressione. Siamo in casa, speriamo di ripetere il Mondiale 1998. Avevo 5 anni, ma lo ricordo benissimo".

    RUOLO - "Mi adatto ai giocatori che ci sono intorno. Alla Juve gioco più avanti, con la maglia della Francia sto più dietro. Deschamps mi dice sempre: "Non sei alla Juve, se Matuidi sale ti devi fermare. Non puoi andare sempre avanti". Giocare con Pirlo mi ha aiutato, mi ha fatto crescere. Mi ha fatto capire che è importante essere umili, voglio fare il suo stesso cammino, voglio diventare un giocatore importante. Alla Juve c'è anche Nedved, che mi dice sempre: "L'anno che ho vinto il Pallone d'Oro non ho smesso di segnare: anche se diventi il milgliore del mondo devi continuare a fare gol e a restare sui tuoi livelli. Devi avere continuità"".

    AMBIZIONI - "Voglio diventare un centrocampista che sa fare tutto. Recuperare palloni, creare gioco, segnare, fare assist. A volte esagero nel dribbling, Conte mi diceva che ero troppo goloso. Mi diceva di giocare come semplice. Ma a volte giocare a due tocchi è più difficile che fare un dribbling. Cinque anni fa sono stato in Guinea, per trovare la mia famiglia. Un viaggio che mi ha cambiato la vita, che mi ha fatto vedere le cose in maniera diversa. Sono fortunato a essere un calciatore, non voglio bruciarmi, non voglio perdere l'occasione. Voglio diventare una leggenda, il miglior centrocampista della storia calcio".

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