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  • Pogba rotto, gli azzardi si pagano. E adesso la Juve deve correre ai ripari

    Pogba rotto, gli azzardi si pagano. E adesso la Juve deve correre ai ripari

    • Gianni Visnadi
      Gianni Visnadi
    L’infortunio di Paul Pogba è un brutto colpo per Max Allegri e per tutta la Juventus. La rottura del menisco esterno è rogna ben più brutta del menisco mediale e il recupero dall’operazione, oltreché essere più lungo, comporta spesso delle complicazioni, che ovviamente non auguriamo a nessuno. Non è un azzardo ipotizzare che Pogba possa tornare in campo solo il 2 di ottobre, ovviamente non al meglio della condizione, che sarebbe dovuta crescere proprio in queste settimane.

    Inizio ottobre vuol meno di 2 mesi dai Mondiali in Qatar, che Pogba da campione in carica vorrebbe giocare al massimo della forma. Pensarlo focalizzato su quell’obiettivo è il minimo che si possa fare oggi. Peraltro, per chi se ne fosse dimenticato, il Polpo ha giocato l’ultima volta a metà aprile, prima di farsi male al polpaccio. Nell’ultima stagione, per dire solo di quella, il francese ha saltato per infortunio 20 delle 49 partite giocate dal Manchester United, facendo il titolare solo 20 volte in tutta la stagione. Sempre per infortunio ha saltato anche le sfide di Nations League disputate a giugno dalla Francia. Ultima volta in campo, il 19 aprile. La prossima, chissà.

    Non ci voleva, davvero un brutto colpo per l’architrave del mercato bianconero, il giocatore intorno al quale Allegri pensa di ricostruire la Juventus dopo l’ultima deludente stagione. Gl’infortuni fanno parte del calcio e dello sport in assoluto. Se però è vero che Pogba si trascinava il problema da un po’ di tempo, se qualcuno vorrà o potrà mai confermare che il ginocchio destro del campione del mondo scricchiolava già prima di sbarcare negli Stati Uniti con la squadra – il 9 luglio al momento delle visite mediche al J Medical, per esempio – allora più che di casualità sarà il caso di parlare di azzardo, di voglia assoluta di averlo nel gruppo, anche a costo di prendersi qualche rischio, che ora inevitabilmente si paga, altro che fatalità.

    Allegri conta molto su Pogba, poggiando sul ricordo che ha del giocatore che ha allenato in passato. Il miglior Pogba, quello che la Juventus ha conosciuto e lanciato, cambierebbe non il centrocampo ma un’intera squadra. La domanda che ci facevamo nelle scorse settimane era proprio questa: siamo sicuri che “quel” Pogba esista ancora? Perché nessuna grande squadra d’Europa si è messa sulle tracce di uno svincolato (un altro!) di tale lignaggio?

    Ci avevano detto che c’era di mezzo anche il PSG, ma poi ci avevano spiegato anche il Polpo respingeva tutto e tutti perché voleva solo la Juventus e Torino, dove si era trovato benissimo. È presto per dirlo e non è un menisco che può far cadere un progetto, ma hai visto mai che il problema fosse un altro?  E allora, visto che il mercato è ancora aperto, non sarà il caso di rivederlo quel progetto? Senza il miglior Pogba, il rischio è quello di fare un’altra volta da spettatori alle sfide altrui.

    @GianniVisnadi
     

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