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  • Portieri a raggi X, da Ceresoli a Consigli: la Dea brilla tra i pali

    Portieri a raggi X, da Ceresoli a Consigli: la Dea brilla tra i pali

    Non è un caso se Nani ha seguito la scia di Cristiano Ronaldo e Figo. E’ lampante che Cannavaro e' l'erede di campioni come Gentile e Ferrara. L’elenco sarebbe lunghissimo e forse noioso, ma è innegabile che certe ‘scuole’ producono sistematicamente giocatori di talento o comunque ragazzi capaci di giocare a livello professionistico. Quasi ogni nazione ha la sua specialità, incidono fattori storici, culturali e fisici. Sicuramente nel calcio, come nella vita in genere, certi risultati non sono mai frutto dell’improvvisazione o della fortuna.

    Il vivaio dell’Atalanta, per quanto riguarda i portieri, è da sempre uno dei più floridi sia a livello nazionale che a livello europeo. In precedenza solo il Bologna di mister Pietro Battara e la Roma di Roberto Negrisolo hanno sfornato numeri uno di valore in quantità industriale.

    Per carpire i segreti del vivaio bergamasco abbiamo interpellato Claudio Rapacioli, il presidente di Apport: “La tradizione dei portieri atalantini affonda le radici nella storia del calcio: negli anni ‘30 uno dei migliori portieri europei  fu Carlo Ceresoli, soprannominato il Leone di Highbury, perchè con le sue parate riuscì a tenere a galla, fino alla fine, la nostra Nazionale in un incontro  perso per 3-2 contro i bianchi inglesi. Ceresoli fu la prima guida del successivo prodotto atalantino Zaccaria Cometti, che giocò fino quasi a fine carriera con la maglia della Dea negli anni ‘60. Il terzo grande portiere che vestì la maglia numero 1 neroazzurra a cavallo tra la fine degli anni ‘60 e i ‘70 fu Pierlugi Pizzaballa, che oltre ad essere famoso per la sua abilità tra i pali e memorabile per la sua figurina,  assolutamente introvabile in un album panini degli anni ‘70. Il picco produttivo degli ultimi venti anni è frutto dell’avvento a Zingonia di Massimo Biffi. Dopo una prima esperienza a Monza dove Massimo, in pochi anni di permanenza , getta le basi per la carriera di due ottimi numeri uno come Abbiati e Castellazzi, il biondo maestro dei portieri si trasferisce a Bergamo”

    “Ho seguito più volte stage e allenamenti di Massimo Biffi e devo dire che in pochi ho riscontrato una professionalità e una competenza di pari livello, tanto da poterlo definire il Maradona dei preparatori dei portieri. Non ha giocato a grandi livelli, ma la passione sconfinata per il ruolo unita ad una Laurea in Scienze Motorie lo portano ad avere proposte di allenamento sempre interessanti e ben strutturate. Soprattutto penso che uno tra i maggiori meriti di Biffi sia l’occhio che riesce ad avere durante le selezioni. Scegliere giocatori che possano arrivare è difficile ma scegliere portieri lo è ancora di più. Le componenti del ruolo (tecnica, tattica, condizionale, psicologica) sono parecchie e capire che tutte si possono evolvere nella giusta direzione è quasi come fare un terno al Lotto. In questo Massimo Biffi è stato veramente insuperabile e ha costituito le solide basi del proprio lavoro”

    Scorriamo, sempre con la consulenza di Rapacioli, i prodotti recenti di questa gloriosa fabbrica di portieri:

    Andrea Pansera, 33anni, attualmente difende la porta della Tritium in Lega Pro 1 e può vantare un passato anche da serie A con Bologna e Messina.

    Matteo Gritti, classe 1980, ottimo portiere, forse penalizzato da una struttura fisica non eccelsa, ha giocato dopo le giovanili neroazzurre in serie C. Poi si è trasferito in Svizzera dove è molto apprezzato.

     

    Il 32enne Ivan Pellizzoli è il primo portiere di grido dell’ultima generazione: fece grandi cose agli esordi in maglia atalantina, si trasferì a  Roma ed ottenne anche la convocazione in maglia azzurra. La sua carriera è stata comunque un pò altalenante e le aspettative non sono state rispettate in pieno.

    Nel 1981 e’ nato Walter Bressan, attualmente portiere di grande sicurezza del Varese ormai uno dei portieri più continui della serie cadetta. Classe 1983 è Nicholas Caglioni, portiere di grandissime potenzialità che proprio nel miglior  momento della sua carriera, titolare a Messina in serie A, ha subito uno stop di 18 mesi per doping. E’ rientrato nel 2009 in C1 in una disgraziata stagione alla Pro Patria, attualmente difende la porta del Modena in serie B.

    Sempre a questa classe appartiene Luca Tomasig attuale portiere dell’AlbinoLeffe, che dopo aver lasciato la maglia neroazzurra si è fatto le ossa in C a Belluno e a Reggio Emilia, dove ha disputato ottime stagioni. A questa “leva” appartiene anche Luca Brignoli che dopo le esperienze di Lumezzane, Ancona e Ravenna sta giocando nella serie A bulgara

    Michael Agazzi è del 1984, gioca nel Cagliari e dopo aver fatto la giusta trafile nelle serie minori si sta imponendo all’attenzione di tutti nella massima serie. Suo coetaneo è Christian Altebrandoche ha giocato per parecchie stagioni in Lega Pro nel Carpenedolo.

    C’è poi un vuoto tra la classe 1985 e il 1987 in quanto in questi anni il “predestinato” Andrea Consigli ha bruciato le tappe ed è sempre stato fatto giocare “sotto età” fino ad essere uno dei portieri più giovani nell’attuale serie A. Terminata la trafila del settore giovanile va comunque giovanissimo in prestito in serie C a San Benedetto e poi in B a Rimini. Rientra a Bergamo e dopo una stagione travagliata in cui fu alternato a Coppola, ritrova in serie B la giusta serenità e continuità di prestazione aiutato anche dal preparatore Mariano Coccia, lo stesso che aveva avuto agli inizi a S. Benedetto. L’ottima annata gli frutta anche il premio APPORT 2010-2011 per la serie cadetta. Quest’anno si è confermato su grandissimi livelli e rientra tra i papabili per il ruolo di terzo portiere ai prossimi Europei.

    Classe 1988 abbiamo Vito Mannone che dopo gli allievi fu “rapito” dall’Arsenal. Ha fatto un’esperienza all’ Hull City, poi è rientrato all’Arsenal dove ha giocato anche partite di coppa. Dopo alcune buone apparizioni le sue prestazioni non sono state all’altezza e i Gunners lo hanno rimandato all’Hull City con l’obiettivo di completarne il percorso di crescita.

    Classe 1989 abbiamo Matteo Andreoletti attuale portiere della Pro Patria, Lega Pro 2. Portiere in possesso di ottime qualità penalizzato fin qui da una struttura non eccelsa. Il vuoto della classe 1990 è dovuto a Simone Colombi che come Consigli ha bruciato un po’ le tappe. Attuale portiere della Juve Stabia ha contribuito lo scorso anno alla storica promozione delle “vespe” in serie B.  Sempre 1991 c’è Francesco Rossi che ha concluso la scorsa stagione la trafila giovanile. Quest’anno, complice l’avvio poco felice del Lumezzane,  ha giocato poco, si è poi trasferito a Cuneo dove sta  contribuendo all’ottimo campionato dei biancorossi.

    Sempre in Lega Pro 2° divisione tra i giovani più interessanti si è messo in luce il portiere del Poggibonsi Marco Sportiello, che lo scorso anno l’Atalanta mandò a fare esperienza a Seregno in serie D.

    Come detto uno degli artefici del miracolo atalantino è Massimo Biffi, che si è concesso volentieri ai microfoni di calciomercato.com

     

    Nemmeno le società più importanti possono vantare una lista così ricca di passaggi al professionismo, c’è un segreto dietro a questo straordinario risultato produttivo?

    “Segreti nel calcio non ne esistono, esiste solo la volontà di programmare, lavorare e soprattutto dare fiducia ai ragazzi sapendo aspettare i giusti tempi della loro maturazione. Ovvio noi partiamo già da una buona base di selezione, ma credimi questa è una dei momenti più difficili e cerco di valutare le diverse potenzialità dei ragazzi”

     

    Poi entra in gioco il suo modo di lavorare...

    “Si poi vengono da noi e iniziano il percorso di crescita. Sono attento alla tecnica, ma cerco di proporre parecchie esercitazioni situazionali perchè ritengo che il portiere deve avere una grande capacità di scelta. Le mie esercitazioni richiedono tanta attenzione, utilizzo parecchio la  psicocinetica”

    Come si rapporta ai ragazzi?

    “Cerco di tirare fuori il massimo da ognuno di loro. Loro sanno che sono sempre dalla loro parte e voglio che con me si aprano e non abbiano mai segreti. Devono sempre sentirsi a loro agio così da poter esprimere al meglio le loro capacità. Voglio la massima intensità in ogni esecuzione”

    Li segue tutti in prima persona?

    “Ho dei collaboratori che mi aiutano ma io li conosco tutti dai più piccoli a quelli della Primavera e seguo passo per passo la loro crescita”

    Cosa puo’ consigliare ai preparatori che operano a livello di settore giovanile?

    “Di avere pazienza e di credere al lavoro che fanno. Farlo con il massimo entusiasmo perchè così anche per il portiere sarà più facile essere coinvolto e nelle esercitazioni cercare di riprodurre quanto può succedere in gara”

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