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  • Porto-Roma 3-1, le pagelle di CM: Florenzi e Dzeko, che errori!

    Porto-Roma 3-1, le pagelle di CM: Florenzi e Dzeko, che errori!

    • Francesco Balzani
    Olsen 6: In ballottaggio con Mirante, ha la chance per cancellare settimane di disgrazie. Dopo cinque minuti in uscita bassa si fa scappare il pallone, ma riesce a recuperare. Poi devia in angolo un tiro di Herrera non irresistibile e si ripete su Marega con uno scatto felino, quasi impercettibile. Decisivo pure di piedi su Brahimi. Nelle uscite è spesso rivedibile e sui gol non oppone resistenza. 

    Jesus 6,5: Paga Fazio per tutti e due. Il brasiliano si ritrova dalle sue parti Marega e più che il segno della croce deve recitare un atto di dolore. La prima mezz’ora è dura, poi prende coraggio e risulta essere il meno peggio dell’inedito trio di difesa. Nei supplementari torna quasi il Juan Jesus di Roma-Barcellona, ma non può evitare la stupidaggine di Florenzi. 

    Manolas 5: Torna il Pelide Achille per rendere meno patetica la tragedia romanista, ma proprio come l’eroe acheo resta sulla collina a guardarsi Marega imperversare. L’attaccante gli strappa un pallone da dilettante e avvia l’azione del primo gol. Un errore grave che non lo condiziona più di tanto, ma che cambia la partita.  

    Marcano 5,5: Tra i ponti di Oporto ha passato gli anni migliori della sua carriera. Stasera mette da parte nostalgie e ricordi e nei primi 45’ mantiene i nervi saldi nonostante il calore dei suoi ex compagni. Meglio di Fazio, anche se ci voleva poco. Nella ripresa torna l’Ivan “Terribile” di sempre e si guarda Marega svettare in area da solo.  Esce frastornato. (31’st Cristante 6,5: sventaglia bene in un momento di forte afa e cresce nei supplementari. Cresce tanto e per poco non spalanca a Dzeko le porte del Paradiso) 

    Karsdorp 4,5: E’ a metà tra un terzino ripetente e un’ala imbarazzata. Dopo 12 minuti per poco non regala il pallone del vantaggio al Porto, poi mostra tutte le sue debolezze a Telles. Che ne approfitta mandando in bambola l’olandese per tutto il primo tempo. Nella ripresa lo choc definitivo arriva quando arriva il cross decisivo per Marega. Esce per disperazione. (10’st Florenzi 4,5: Col Genoa era stato graziato, stavolta no. Quella mano galeotta, quel pizzico inutile pesa un mare di milioni, di sogni, di urla. Prima non era andato male.Gambe decisamente meno tremolanti rispetto all’olandese. Entra lui e sulla destra finiscono i pericoli. Anzi ne nascono in avanti. Però…)

    De Rossi 7: Quel pallone sul dischetto pesava come il Menhir di Obelix. Lui ha tirato fuori i muscoli, l’ha poggiato per terra e l’ha appoggiato delicatamente al lato di Casillas. Un rigore da capitano. Ha dovuto centellinare sudore e chilometri nell’ultima settimana per arrivare alla Vendetta con la giusta tempra. E come in tutte le belle storie di calcio il momento arriva. Poi deve alzare bandiera bianca. (48’pt Pellegrini 5: il grande escluso entra con i pensieri un po’ annebbiati e con le gambe molli. Sbaglia appoggi, si fa beffare centralmente, non incide in avanti. Un cambio decisivo, in negativo. Si riprende verso il finale ma ai supplementari fa crack pure lui. Dal 6’pts Schick 6: dove era tutto questo furore? Bravo a pressare la stanca difesa portoghese e bravo a prendersi un rigore che l’arbitro ignora) 

    Nzonzi 5,5: Nella prima mezz’ora potrebbe attirare un nuovo sponsor per il club: la Bonomelli. Monta la tenda nel cerchio del centrocampo e non esce nemmeno per cercare provviste. Atteggiamento passivo, al limite della sottomissione. Quando la Roma può amministrare però risulta un buon palleggiatore. Quando esce De Rossi si prende la regia, e il film diventa decisamente thriller. Meno inquietante di altre volte. 

    Kolarov 6: Quando ha la possibilità di spingere, e con questo modulo le ha, rappresenta sempre una lama affilata da tirar fuori nei momenti di pericolo. Bravo a usare il mastice nella doppia fase e a fornire quel contributo di esperienza che serviva in una serata così. Bravo anche a spezzare il respiro di una Roma troppo tranquilla. Non basta, e quando il cronometro corre lui soffre. Comprensibilmente visti età e minutaggio.  

    Zaniolo 6: L’inverno d’oro dell’Enfant Prodige è stato squagliato dalle polemiche che hanno avvolto la squadra. Nicolò però non perde la testa, resta saldo sui suoi propositi di fama e fame. Non è appariscente come all’andata, non è sereno come all’andata. Ma è sempre sul pezzo soprattutto sui tagli offensivi.  Intorno a sé non respira un’aria positiva e le sue giocate non sono sfruttate dai compagni. Resta argento vivo fino alla fine. Maturità. 

    Dzeko 5: In Champions è stato spesso cecchino alla Sniper, ma stavolta c’è da stare in trincea. Apre come al solito gli spazi spalancando le ali da albatros anche se ha poche possibilità di andare in picchiata in area di rigore. Sceneggiata evitabile con Pepe con il quale il bosniaco ingaggia un duello tutto nervi e poca forza. Bella intuizione a metà della ripresa ma il tiro è strozzato. Nei supplementari cerca le riserve in dispensa e per poco non fa crollare il Dragao due volte. Troppa potenza nel primo caso, troppa morbidezza nel secondo.  

    Perotti 6,5: Cercava l’acuto, lo trova nel bel mezzo della selva oscura che stava attraversando. Finalmente qualcuno che salta l’uomo, finalmente qualcuno che ha voglia di far male. Dopo 4 minuti ruba un pallone da Monito ma poi fa la scelta sbagliata. Al 35’ si prende un rigore solare. Nella ripresa continua il gioco di slalom ma a 10’ dalla fine ignora Pellegrini al centro e prova un tiro sbilenco. Resta vivo fino alla fine però. 

    Di Francesco 5,5: C’è una pesante aria di malinconia, ma c’è pure il merito di aver intravisto in Perotti il volto giusto. Stesso non si può dire con Karsdorp. Si riaffida alla difesa a 3 che gli ha regalato la notte più bella della sua vita. Questa è una notte diversa. Buia, difficile, lunga e sofferente. E la fase difensiva, contro un Porto forte ma non irresistibile, resta quella che è. Paga pure il Var. Cosa succede ora?  

    PORTO

    Casillas 6: Si arrende al rigore di De Rossi in una sfida tra giganti. Poi è chiamato solo a guidare i suoi. 

    Militao 5,5: Veniva da una settimana ricca di polemiche, e gli effetti psicologici si vedono. Provoca il rigore e soffre come un matto Perotti. Meriterebbe almeno un giallo ma si riprende più avanti. (13’pts Pereira ng)  

    Felipe 7: L’eroe del 2016 alza di nuovo le braccia al cielo al termine di una partita quasi perfetta. 

    Pepe 7: Testa a testa con Dzeko, in tutti i sensi. Esperienza e leadership lo aiutano non poco. Salva sulla linea un gol quasi fatto di Dzeko nei supplementari. Il solito Pepe, nel bene e nel male. 

    Telles 7,5: Tira un rigore pesante un macigno. Punta Karsdorp con l’intento di far male sin da subito. E ci riesce in più di un’occasione. Pure lui dopo 10 minuti potrebbe far male con un tiro che va sull’esterno. 

    Otavio 6,5: Corre ovunque, è ovunque. Un motorino fondamentale in partite con un alto tasso di dinamismo. (3’pts Hernani 6)

    Danilo 6,5: E’ stato uno dei migliori all’andata, e prova a riprendersi la palma pure al ritorno con una gara di classe e muscoli. 

    Herrera 6: Prende quasi subito un giallo pesante che forse lo condiziona. Presidia la zona senza correre troppi pericoli.   

    Corona 6,5: Prova subito a far partire la musica dance con un tiro al volo da fuori che finisce alta, poi si mette tra i sospiri di De Rossi e Karsdorp prendendo la giusta velocità. Cala col passare dei minuti. (24’st Brahimi 5,5: mette pepe ma è spesso disordinato ) 

    Marega 7,5: E’ guarito in tempo record, purtroppo. Avvia l’azione del vantaggio e imperversa notte e giorno tra le linee. E al primo pallone da sbattere in porta non si fa pregare. E ' ovnque. Un animale.  

    Soares 6,5: Grinta e cinismo. Un mix letale per la Roma, soprattutto di questi tempi. Non ruba l’occhio ma non molla nulla. (33’st Fernando 7: entra bene in partita alimentando corrente sulla fascia e prendendo il rigore dei sogni)

    Conceiçao 6,5: Sfrutta le defaillance della Roma col minimo indispensabile. E’ un altro Porto rispetto all’andata, ma è soprattutto un’altra Roma. Passa il turno con un po’ di fortuna.  

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