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  • Possanzini se ne va:| 'Tradito dal Brescia'

    Possanzini se ne va:| 'Tradito dal Brescia'

    • Fabio Pettenò

    Davide Possanzini dice addio al Brescia dopo sette anni di permanenza. Un addio fragoroso che giunge al termine di una stagione, l'ultima, in cui l'ex capitano era stato messo ai margini della squadra per volere del presidente Gino Corioni. L'addio è l'occasione per levarsi alcuni (in realtà molti) sassolini dalle scarpe. L'attaccante comincia sparando a zero su Corioni: 'Mi aveva promesso un ruolo dirigenziale o di allenatore delle giovanili e invece mi sono ritrovato a gennaio sul mercato e quasi costretto a rescindere il mio contratto. Non chiamò me ma il mio agente. Una mancanza di rispetto che è poi proseguita nei mesi successivi nei quali non mi ha più rivolto il saluto e la parola'.

    E' la volta della società e del mister, Beppe Iachini: 'Il Brescia Calcio è una società in cui tutti hanno voce in capitolo e vogliono dire la loro creando solo confusione. Iachini? Non ha avuto il coraggio delle sue scelte. Era manipolato dalla società. In ritiro mi disse che avrei iniziato io la stagione ma poi ha fatto scelte diverse'. Infine sul gruppo squadra: 'Non era lo stesso di cinque anni fa. Qualcuno si è guadagnato la serie A e non l'ha nemmeno vista, qualche altro la serie A non l'ha guadagnata ma l'ha giocata....'. Dal marasma generale e dalla tempesta Possanzini salva solo i tifosi e Gigi Maifredi: 'I tifosi sono sempre stati al mio fianco e li ringrazierò sempre. Con il Catania mi hanno regalato uno striscione e cori a favore, è stato bellissimo. Maifredi invece è stata l'unica persona della società che mi ha detto due parole, scusandosi del trattamento che avevo ricevuto'. Possanzini, parlato del passato, prova ad abbozzare qualcosa sul futuro: 'Giocherò di certo, ma dove non lo so ancora. Ho qualche offerta importante che valuterò bene. Mi piacerebbe anche fare una esperienza all'estero, ma vedremo con calma'. 

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