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  • Italia, Prandelli: 'Disordini in Brasile? Non torniamo a casa' VIDEO

    Italia, Prandelli: 'Disordini in Brasile? Non torniamo a casa' VIDEO

    Cesare Pandelli, CT della nazionale italiana di calcio, ha parlato in conferenza stampa del momento difficile che sta attraversando il Brasile. Queste le parole del tecnico azzurro alla viglia di Italia-Brasile riportate da Gazzetta.it: “Tornare a casa, dopo le proteste sociali che si sono scatenate in tutto il Brasile? No, assolutamente no, non ci stiamo proprio pensando. Però finché siamo rimasti a Rio de Janeiro c’era la massima tranquillità. Tra Recife e qua a Salvador, per precauzione ci hanno chiesto di rimanere in albergo. Balotelli è uscito? Si confonde in mezzo ai locali, c’era un permesso speciale per lui (ride ndr). In realtà era circondato da bambini bisognosi, lui appoggia un progetto sociale, di solidarietà qui in Brasile (Mata Escura Novo Rumo ndr). Le manifestazioni civili possono stimolare i miglioramenti di un Paese, quando sfociano in violenza diventa preoccupante. Sono tanti a manifestare, un milione e mezzo solo a Rio, quindi preoccupa, perché diventa difficile capire chi ha intenzioni bellicose, in mezzo a tanta gente. Spero che domani si possa vedere una partita spettacolare, e che fuori dallo stadio non ci siano problemi”.
     
    Sulla sfida con i verdeoro: “Oggi proveremo (un altro modulo, ndr) per dare ancora più equilibrio a questa squadra. Contro il Brasile faremo giocare giocatori freschi. La differenza non la fanno tanto i gesti tecnici, ma la condizione fisica. Dalla mia squadra contro la Seleçao mi aspetto coraggio. Non voglio passare 90’ nella nostra metà campo. Balotelli o Neymar? Sarebbe interessante vederli assieme. Il caldo? Dovremmo avere tutti lo stesso tempo per prepararsi a certe condizioni, climatiche e logistiche. Noi abbiamo dovuto giocare una gara di qualificazione mondiale (a Praga con la Repubblica Ceca, ndr) subito prima della Confederations Cup. Contro il Giappone fisicamente non avevamo modo di reagire. Vincere per evitare la Spagna? Alla Spagna non ci pensiamo proprio”.

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