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  • Prandelli come Guardiola, Favini vola a Kiev: la gratitudine nel calcio esiste

    Prandelli come Guardiola, Favini vola a Kiev: la gratitudine nel calcio esiste

    Storie di calcio, storie di affetti. Come quello che lega Cesare Prandelli e Mino Favini, il primo ct di un'Italia che questa sera cercherà di vincere un Europeo che manca da 44 anni, il secondo 76enne responsabile del settore giovanile dell'Atalanta che, nell'estate di 21 anni fa, aveva affidato al tecnico azzurro la prima panchina della sua carriera da allenatore, alla guida degli Allievi Nazionali nerazzurri (con cui vinse tutto). Un rapporto di amicizia e di stima, rafforzato negli anni che questa sera vivrà una delle sue pagini più belle. Favini gliel'aveva promesso, in caso di finale avrebbe raggiunto Prandelli a Kiev, e così è stato. Questa mattina è partito alle 10.30 dalla Malpensa di Milano, destinazione Ucraina, con un volo charter messo a disposizione dalla Figc. Decisiva la chiamata di Prandelli, perchè Favini si era organizzato da solo e aveva già comprato un biglietto aereo con una compagnia ucraina pur di rispettare la promessa  e accontentare un amico. 

     
    Si parla spesso dell’ingratitudine nel calcio, di personaggi che raggiunta la fama e il successo dimenticano rapidamente da dove sono venuti. Prandelli non si è dimenticato di Favini, così come Guardiola non si dimenticò di Mazzone. Nel 2009, quando era alla guida del Barcellona, Pep invitò il suo ex tecnico al Brescia a Roma per assistere alla finale di Champions contro il Manchester. Mazzone portò fortuna, il Barcellona vinse 2-0. E chissà che Favini questa sera possa essere l'amuleto di Prandelli. 

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