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  • Prandelli-Nazionale| Primo contatto ad ottobre
Prandelli-Nazionale| Primo contatto ad ottobre

Prandelli-Nazionale| Primo contatto ad ottobre

  • Luca Cellini
La sera in cui la Nazionale italiana arriva nel ritiro di Pescara, prima dell'amichevole fra gli azzurri e l'Olanda del 14 novembre scorso, il c.t. Marcello Lippi comunica a Giancarlo Abete, presidente federale, la sua volontà di non continuare la propria avventura con l'Italia, al di là di come andrà il Mondiale in Sudafrica. Il numero uno del calcio italiano prende atto, prova a convincere Marcello Lippi ma sa bene che il mister viareggino non è tipo da cambiare idea. La prima opzione di Abete si chiama Carlo Ancelotti, ma i contatti indiretti con il mister del Chelsea falliscono subito, perché l'ex centrocampista del Parma vuole aprire un ciclo nel club di Abramohvic. Ecco così che Abete pensa a Fabio Capello, ma anche in questo caso la mediazione - tramite uno stretto collaboratore del commissario tecnico inglese - fallisce nel giro di un paio di telefonate, e si arriva al binomio che si gioca la panchina azzurra fino alla decisione di qualche ora fa: Cesare Prandelli e Claudio Ranieri. Sul tecnico di Orzinuovi il primo contatto con Diego Della Valle va subito a buon fine. Il rapporto fra Prandelli e Firenze è solido, non quello fra il vertice della proprietà e lo stesso allenatore, che dopo la vicenda Mutu dell'estate 2008 non gode più della fiducia di mister Tod's. Però la candidatura di Ranieri resiste nei mesi, nonostante gli ottimi risultati nella Roma, perché è lo stesso tecnico di Testaccio a voler rompere, a un certo punto, con la società giallorossa, non in grado di fornire per la prossima stagione una campagna rafforzamento adeguata come l'attuale allenatore vorrebbe. Cesare Prandelli riceve un primo contatto indiretto con la Federazione ad ottobre - in occasione della premiazione in memoria di Giacinto Facchetti - e successivamente durante le vacanze di Natale; ma in quel momento il suo unico pensiero è rivolto alla Fiorentina, e declina ogni offerta. Nel frattempo, nonostante le conferme su Prandelli da parte dai vertici della proprietà, Pantaleo Corvino ha il mandato di sondare altri tecnici per la squadra viola. Ecco così che, su suggerimento di Diego Della Valle, prima si avvicina a Gigi Del Neri, poi per stesso interesse di Corvino si firma quasi un pre-accordo con Allegri (il contatto avviene dopo un Siena-Cagliari di fine febbraio), ed infine si arriva a fine marzo, quando diventa Mihajlovic la prima scelta per la Fiorentina del futuro. In tutto questo, Prandelli capisce i movimenti dei vertici societari viola nei suoi confronti, e chiede un confronto con Diego Della Valle, nel mezzo di una battaglia senza esclusioni di colpi a mezzo stampa con il patron viola. L'epilogo è quello di 48 ore fa, quando Cesare Prandelli capisce che il contatto fra Giancarlo Abete e Diego Della Valle è solo l'ultimo per liberarsi di lui, e le resistenze del mister di Orzinuovi cadono del tutto, anche perché nel frattempo Rosella Sensi e prima ancora Giampaolo Montali stoppano definitivamente Ranieri sulla strada per Coverciano. Molto più corto il viaggio di Prandelli verso il Centro tecnico federale. Il problema (per la Fiorentina) è che questo prolungarsi della vicenda porta prima Del Neri verso Torino, sponda bianconera, poi Mihajlovic come forte candidato per il dopo Mourinho all’Inter, e infine Allegri favoritissimo per il Milan. Rimangono candidati per la panchina viola, salvo clamorosi colpi di scena, Pierpaolo Bisoli, Carlos Dunga, sondato indirettamente dalla famiglia Della Valle, e Pasquale Marino. Il nome di Gasperini non è mai stato sondato, e new entries sono sempre dietro l'angolo, considerando che martedì sera Pantaleo Corvino è stato avvistato a cena a Lecce con l'attuale mister giallorosso Gigi De Canio.

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