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  • Prandelli, prime parole da ct: 'Sarà un'Italia di qualità'

    Prandelli, prime parole da ct: 'Sarà un'Italia di qualità'

    Giovedì 1° luglio 2010, inzia l'era Prandelli. Sorridente, tranquillo, con la grande capacità di dribblare le domande insidiose. E' questo Cesare Prandelli, nella prima conferenza da ct dell'Italia: "E' il punto più alto della mia carriera, non voglio parlare delle difficoltà che ci sono, ma guardare le cose positive. Voglio ringraziare il presidente Abete ed Albertini, mi sono sentito subito a casa, voglio costruire una squadra che si basa su rapporti umani veri. Voglio partire con l'ottimismo giusto, la voglia di fare bene, voglio che tutti abbiano una grande determinazione.  Non ci sono ricette, ma la volontà di iniziare questa nuova avventura partendo dalle cose buone. Marcello Lippi lascia in eredità delle cose positive. Ci deve essere un programma che coinvolge tutti. Non voglio parlare del passato, quello che posso dire è che voglio proporre giocatori di qualità. Il movimento riesce sempre a produrre nuovi calciatori, se chiediamo a questa squadra di vincere subito potremmo avere delle difficoltà, se facciamo le cose con calma potremmo ottenere dei risultati importanti".


    Inevitabili le domande sui grandi assenti mondiali: "Cassano?
    L'ho visto sereno, maturo, la donna che gli sta accanto gli ha dato il giusto senso della vita. Balotelli? Non lo conosco, il consiglio che gli posso dare è di vivere sereno. Non voglio fare nomi, ribadisco, voglio portare in Nazionale dei giocatori di grandissima di qualità. Penso sia importante la meritocrazia: alla fine paga sempre.  Il modulo? Non sarà rigido e definito. Voglio far giocare tutti nella propria posizione, nessuno deve giocare fuori ruolo. Sono importanti gli equilibri, ma i giocatori di qualità possono coesistere.  Gli oriundi? Se hanno la cittadinanza e giocano benissimo non vedo perchè non dovrei convocarli. Nel campionato italiano c'è grandissima competenza, i giocatori arriveranno preparati tatticamente. Al di là dell'aspetto sportivo, tutti dobbiamo lavorare molto sulla qualità umana, dobbiamo fare gruppo, le risorse umane sono fondamentali. Chi arriva in Nazionale deve sapere che non rappresenta se stesso ma una Nazione intera". 

    "Gli Europei? Voglio arrivare alla qualificazione con una squadra che abbia una prospettiva, un'identità. 
    La certezza è che noi italiani abbiamo un grande orgoglio, abbiamo la voglia di far vedere a tutti che il Mondiale è stata una parentesi negativa. Dobbiamo dare importanza ai settori giovanili, c'è molta qualità, dobbiamo lavorare tutti nella stessa direzione. Il problema dei grandi club è che cercano il risultato in modo veloce. Sono convinto che presto torneranno a programmare".

    Anche sulla tecnologia Prandelli dice la sua: "Sono favorevole, ridurrrebbe la violenza, abbasserebbe i toni dopo le partite e aumenterebbe lo spettacolo. Si potrebbe creare lo spirito giusto per concedere alle famiglie di andare allo stadio".

    E poi sulla Fiorentina: "Ringrazio la famiglia Della Valle per avermi dato questa possibilità.  Sono stato cinque anni, è stata una parentesi importante e colgo l'occasione per fare l'in bocca al lupo per il nuovo campionato".


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