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  • Prandelli su Cassano e Balotelli: 'Qualità al servizio della squadra!'
Prandelli su Cassano e Balotelli: 'Qualità al servizio della squadra!'

Prandelli su Cassano e Balotelli: 'Qualità al servizio della squadra!'

La copertina del nuovo numero di Calcio 2000, in edicola dal 14 gennaio, stavolta è tutta per il commissario tecnico della Nazionale, Cesare Prandelli.

Ecco alcuni stralci dell’ampia intervista realizzata con il ct azzurro

Sui progetti da c.t. azzurro: “Quando sento salire la pressione, io di solito chiudo gli occhi e vedo quello che potrà capitare, vedo che riusciremo a mettere in piedi una squadra competitiva e che abbia anche un futuro. Perché alla fine, noi all’Europeo ci vogliamo arrivare, ma vogliamo anche vincerlo. Perché è questo il nostro obiettivo e quello per cui stiamo lavorando”


Sui tanti stranieri in Serie A e i giovani italiani: “Adesso ci sono molti più stranieri. Quando giocavo, la mia esperienza è che alla Juventus io ero la riserva di giocatori che militavano in Nazionale, c'era molta più concorrenza e, poi, a volte, c'erano le grandi squadre che avevano un blocco di sette, otto giocatori in Nazionale. Era molto più facilitato il lavoro del commissario tecnico. In questo momento, invece, nel nostro calcio ci sono molti stranieri e bisogna cercare giocatori italiani che non definirei di “seconda fascia”, ma che - però - non hanno avuto molte esperienze a livello internazionale. Ecco, questa è la cosa più problematica, perché per assurdo ti ritrovi a giocare con gente in Nazionale che è alla sua prima esperienza internazionale. Il problema non è tanto quello di far esordire un ragazzo, quanto quello di farlo esordire in Nazionale senza che abbia fatto partite a livello di competizioni continentali. Era meglio quando c'era la limitazione degli stranieri, ma non possiamo cambiare le regole e ci dobbiamo adeguare”.

Sui talenti in Italia: “Stiamo setacciando tutte le categorie, ma non è che ce ne siano molti in giro. In passato ai ragazzi abbiamo tolto la fantasia, dobbiamo puntare più sulla tecnica”.

Su Ranocchia: “In difesa abbiamo gente già pronta, come Chiellini, Bonucci e Ranocchia”.

Sullo spinoso tema degli oriundi o ‘nuovi italiani’: “Non è una scelta opportunistica, bensì dettata dal fatto che ci sono giocatori che hanno passaporto italiano, vivono in Italia, sono italiani a tutti gli effetti, quindi perché non convocarli? Tanto per fare una provocazione, pensiamo se Leo Messi venisse in Italia, sposasse un'italiana e prendesse la nazionalità italiana, potendo così giocare in Nazionale: pensate che qualcuno si opporrebbe a una sua eventuale convocazione? Io dico che nessuno aprirebbe bocca (sorride, ndr). In questo momento, lo straniero più dell'italiano ha che sente meno pressione e arriva anche più preparato, perché gioca fin da subito nei campionati importanti”.

Su Maxi Lopez, Thiago Motta e Zarate: “Sono tutti giocatori che hanno delle qualità importanti. Se si confermano nel tempo, sicuramente saranno presi in considerazione. La maglia azzurra pesa, ma contemporaneamente mi fa piacere che i “nuovi” italiani si propongano, vuol dire che possono reggere questo tipo di pressione”.

Su Balotelli e Cassano, giocatori con un carattere totalmente diverso da quello del c.t.: “Proprio perché sono stato giocatore, so che limiti potevo avere e che, quindi, con undici Prandelli in campo, non avrei mai vinto una partita (ride, ndr). La verità è che senza gente come Platini non si andava da nessuna parte. Come allenatore a livello giovanile ho vinto tutto, mi sono aggiudicato un campionato di Serie B, i risultati che ho raggiunto in questi anni sono arrivati perché ho avuto la possibilità di allenare giocatori di qualità. Certo, è chiaro che la qualità deve essere al servizio della squadra e che questa cosa la devi pretendere, anche perché parliamo di giocatori maturi, non di bambini, però la qualità è imprescindibile”.

Sulla rosa della Nazionale e sui portieri: “Quello che abbiamo cominciato a fare, è chiaro: creare un gruppo di giocatori su cui lavorare e che, a nostro parere, può fare bene in futuro. Prendiamo il caso dei portieri: abbiamo deciso di investire su Viviano, Sirigu e Mirante perché credevamo molto in loro e con questi abbiamo intenzione di continuare. Questo non significa che altri, come De Sanctis, Sorrentino e Storari - che non stanno facendo solo bene, ma di più - non debbano sperare nella convocazione. Anche perché, poi, questo è un discorso che può valere per ora, ma che può cambiare: ottenuta la qualificazione (che comunque non sarà facile), all'Europeo ci andremo per davvero. In quel momento, può darsi che ci servano altre caratteristiche e, quindi, potremmo anche decidere di chiamare quelli che abbiano le qualità che ci servono in quel determinato momento”

Sulla querelle con Della Valle: “E' come rovinare un matromonio? Ma infatti io mi sono imposto di non fare più polemiche. Però, permettetemi, dipende anche da chi è il coniuge. Credo che la gente Di Firenze abbia capito le ragioni del mio addio. Un ritorno alla Fiorentina? Non lo escludo, nel calcio non si può mai dire…”.


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