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  • Prandelli su Firenze:| 'Volevo riamanere a lungo...'

    Prandelli su Firenze:| 'Volevo riamanere a lungo...'

    Cesare torna. L´ultima apparizione sulla panchina del Franchi è datata 9 maggio 2010. Penultima giornata di un campionato stancante e logorante. Fiorentina e Siena pareggiano 1-1 una partita che non conta niente. A fine gara Prandelli chiama i suoi giocatori in mezzo al terreno di gioco e saluta il pubblico convinto di ritrovarlo la stagione successiva. Non sarà così.
     
    Cesare parla. Vederlo nella sala stampa dello stadio che è stato suo per cinque anni, fa uno strano effetto. Il rituale della conferenza alla vigilia delle partite era quasi sempre lo stesso. Fischietto in mano, voglia di parlare solo della futura gara e quell´aria un po´ frettolosa di chi non vede l´ora di andare in campo. Svolgere la rifinitura. E preparare tutto nel minimo particolare. Ma soprattutto Cesare si emoziona. Ed emoziona. «Descrivere cosa proverò nel tragitto tra il tunnel e la panchina - dice - è impossibile. Queste sensazioni prima devi viverle, poi raccontarle».
     
    Più che della Fiorentina Prandelli ha voglia di spiegare cosa Firenze significa per lui. «Una città che ha rappresentato qualcosa di più rispetto al semplice ambito professionale. Un feeling naturale. Sono stati cinque anni fantastici dove si è creata un´alchimia magica. La squadra sapeva di non essere mai sola e noi ricambiavamo con lealtà e sincerità. Per questo ho deciso di vivere a Firenze, quella che ormai è la mia città. Paura di contestazioni all´Italia stasera? Nessuna, credo molto nell´intelligenza del pubblico fiorentino». Infine il logico riferimento alla squadra che è stata sua per tanto tempo. «Avevo deciso di rischiare rimanendo a lungo e cercando di vincere qualcosa. Per tanti motivi poi è andata in maniera diversa. Fra questi il fatto che alla Nazionale non si può dire di no».
     
    Ieri alle 19 il primo contatto con Firenze. Una sorta di antipasto. I circa mille presenti in Maratona lo hanno applaudito ed acclamato fino quasi a farlo commuovere. L´ultima partita ufficiale in viola rimarrà quel 2-0 a Bari del 16 maggio scorso, ma ci ha pensato la tournée canadese a rimettere le cose a posto. Con la vittoria per 1-0 (Jovetic) sulla Juventus a Toronto il 25 maggio (in Italia era già il 26 per questioni di fuso orario). La panchina del Rogers Centre è stata l´ultima su cui si è seduto Prandelli da allenatore della Fiorentina. E se finire con il successo sui bianconeri lascia in bocca un sapore molto dolce, mancava ancora qualcosa. Il saluto della sua città. E della sua gente. Stasera il cerchio si chiude davvero. Stasera questa fantastica storia d´amore avrà il giusto epilogo. Una scelta logica e di buon senso quella presa di comune accordo fra Federazione, Fiorentina, amministrazione comunale e lo stesso Prandelli. Una notte dalle forti tinte viola. Tre giocatori della "sua" Fiorentina in campo, Montolivo, Gilardino e De Silvestri. Due che quella Fiorentina l´hanno solo sfiorata come Cassano e Giuseppe Rossi. Ed uno che a Firenze c´è nato, Viviano, e che i colori viola li ama profondamente. E allora che dire: Cesare bentornato a casa.

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