Calciomercato.com

  • Prandelli| Torna la Nazionale di tutti

    Prandelli| Torna la Nazionale di tutti

    Ci sono parole che escono dagli occhi prima che dalla bocca. Bastava guardarlo, ieri, Cesare Prandelli per capire che non solo era felice di esser lì ma che c’era tanta voglia di trasmetterla, quella gioia. E le parole, precedute dallo sguardo, sono giunte come un abbraccio a lenire le ferite delle ultime prove azzurre: «La nazionale non è mia, è di tutti noi».
    Dunque, basta con il fortino assediato per creare guerrieri dell’animo con le gambe molli in campo, basta con una squadra nella quale anche segnando trenta gol si rischierebbe di non giocare mai. E basta anche con le maleparole verso chi contesta - con un fischio, si badi bene - una prestazione incolore. Insomma, basta con il clan Italia. Ora è di nuovo l’Italia e basta.
    Certo, ora viene il bello o il brutto, a seconda di come si metteranno le cose. Prandelli non ha sbagliato una mossa: ha avuto parole dolci per il predecessore - un Ct campione del mondo - e tenere verso chi arriverà, a partire dal capitano Buffon e dai talenti in po’ irrequieti come Cassano o Balotelli. Sì, agli oriundi purché bravi e sì alla qualità, partendo dai giovani senza dimenticare l’esperienza.
    Se saranno proclami e basta lo vedremo presto ma c’è una cosa che gioca a favore di Prandelli. Dovunque sia andato ha lasciato solo amici e rimpianti. Bastava guardarlo ancora negli occhi, quando un collega di Firenze gli ha ricordato che «dopo il disastro del 1966 la nazionale fu affidata a un altro fiorentino, Ferruccio Valcareggi, che poi vinse l’Europeo». Ecco, sapendo come sono i fiorentini, se danno del fiorentino a uno di Orzinuovi vuol dire che in cinque anni - dove non ci sono state solo gioie - lo hanno sentito come e più di uno di loro. Da ieri ha cominciato a essere anche uno di noi.

    Altre Notizie