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  • Preziosi: 'Juve-Napoli uno spot mortale, gravi le parole di De Luca'

    Preziosi: 'Juve-Napoli uno spot mortale, gravi le parole di De Luca'

    Il presidente del Genoa, Enrico Preziosi ha dichiarato in un'intervista al Corriere dello Sport: "Juve-Napoli è stato uno spot mortale per il nostro calcio. Ha minato alcune certezze, aprendo una voragine nella quale siamo sprofondati tutti e dalla quale non sarà facile risalire". 
     
    "Io contro De Laurentiis? Il fatto in sé non mi riguarda, peraltro è materia della procura federale. Resta inteso che mai mi sognerei di far intervenire l'Asl. Da quello che mi raccontano e si sente dire, il Napoli rischia una penalizzazione in classifica. Più che un rischio, è una certezza. Il regolamento tuttavia non va, deve essere rivisto, non ci sono santi. Non lo so come, io spero soltanto che il campionato prosegua e che il suo valore sportivo non risulti danneggiato. Quando affermo che Juve-Napoli è stato uno spot mortale per il calcio italiano ho le mie buone, anzi ottime ragioni. Siamo in una fase caldissima della discussione sul futuro del nostro sport e non avevamo certamente bisogno di un incidente simile". 

    "Noi presidenti stiamo lavorando per garantire la continuità e la sostenibilità del sistema. Ne sono straconvinto. Martedì apriremo a un fondo, lo assicuro. La priorità resta la salute degli atleti, ma gli atleti per potersi esprimere hanno bisogno dei campionati e delle coppe. Dell’attività. Sento troppe voci nemiche, leggo interventi indecenti, c’è addirittura chi punta alla sospensione del torneo. Ma quale sospensione? Commenti rozzi, quasi sadici, moralmente al limite". 

    "Siamo un’industria che ha subìto contraccolpi finanziari pesantissimi e che non potrà contare a lungo sui ricavi della biglietteria, sugli abbonamenti e sul sostegno di molti sponsor. L’Inter perde tra i 2 e i 3 milioni a ogni partita interna senza pubblico. Noi dieci, dodici in un anno. Visti i bilanci della Roma e quelli del Milan? Pensate che l'Inter e la Juve se la passino meglio? Le sofferenze sono pesanti, diffuse e in gran parte giustificate. Il Covid ha dato l'ultimo colpo a un mondo in difficoltà. Infantino ha quantificato in oltre 4 miliardi le perdite del calcio europeo, il guaio è che non sappiamo quando si tornerà alla normalità". 

    "La condivisione della crisi dovrebbe estendersi ai calciatori e ai procuratori. Non è possibile che continuino a pensare che nulla è cambiato, che le pretese economiche restino inalterate. Se i club perdono milioni anche i professionisti che partecipano al gioco, che sono il gioco, devono accettare riduzioni o revisioni dei contratti". 

    "Il presidente della Regione Campania, De Luca ha dichiarato che il protocollo della Figc è un atto privato e non conta niente? Un'affermazione molto grave. Il protocollo non è della federcalcio, ma del Cts e del Ministero della Salute, ed è rigidissimo. Noi società abbiamo il dovere di attenerci scrupolosamente a quell’insieme di direttive. Al Genoa abbiamo subito uno shock, il focolaio ci ha destabilizzati, ma garantisco che siamo pronti a lottare per portare a termine la stagione nel modo più regolare possibile. Mi auguro che come me la pensino anche gli altri diciannove presidenti, dobbiamo recuperare sogni e speranze. E giocare per sopravvivere". 

    "Abbiamo ancora quindici giocatori positivi, nessuno si è negativizzato e sono quasi tutti dei titolari. Non so proprio come potremo presentarci a Verona e con l'Inter. La positività di Ibra è durata sedici giorni, se i miei dovessero seguire i suoi tempi di recupero sarebbe un vero disastro. Che faccio? Mando in campo sei Primavera? E il valore sportivo della partita quale sarebbe? L'ultima disposizione della Lega prevede un solo jolly a fronte di dieci positività per squadra, ma così si rischiano tanti 0 a 3 e noi del Genoa finiamo in Serie B senza passare dal via". 

    "Non abbiamo avuto un solo positivo dalla ripartenza del campionato a tutto settembre. Il nostro centro è stato migliorato e sanificato, la palestra è praticamente in aperta campagna e abbiamo superato le ispezioni federali. Perin, il primo positivo, mi spiegò che aveva partecipato a un paio di cene, come fanno tutti, porzioni di vita normale, probabilmente sarà partito da lì, il contagio, come faccio a saperlo? Il rispetto del protocollo, al Genoa, è esemplare, siamo meticolosi e responsabili".  

    "Voglio vendere il club? Se oggi mi domandate quanto sono stanco da uno a cento, rispondo centodieci. Ma non sono stanco del Genoa, che ho tenuto in A per 14 anni su diciotto. Ho 72 anni, il doppio di Pandev, e il dovere morale di pensare al dopo. Se ne avessi cinquanta mi ritufferei in questa avventura perché il futuro è dell’entertainment e il calcio è il punto più alto dello spettacolo, il numero uno al mondo. In America sta crescendo in modo verticale, anche l’interesse dei fondi internazionali per la Serie A deve pur significare qualcosa. Io non sono né ricco, né scemo, da 44 anni opero a livello mondiale. Sono solo un po' coglione nel calcio perché nel calcio intervengono l’emotività e la passione. Il calcio non mi ha fatto dormire troppe notti e in questi diciotto anni ho bruciato almeno 200 milioni di euro". 

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