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  • Primavera, Evani: 'Juve e Roma favorite'

    Primavera, Evani: 'Juve e Roma favorite'

    • MaGu

     

    Le qualificazioni all'Europeo Under 19, la Final Eight del campionato Primavera, la crescita dei giovani in Italia. La carne al fuoco è tanta e il ct dell'Under 18 e 19 della nostra Nazionale Alberigo Evani la cuoce in esclusiva con Calciomercato.com.
     
    Chicco, cominciamo subito dalla Primavera: chi trionferà a Gubbio?
    "Difficile fare pronostici. Il miglior gioco in stagione lo hanno espresso probabilmente Roma e Juventus. Ma si tratta di una competizione di qualche giorno, dunque tutte le formazioni possono giocarsi le proprie carte. Il Milan per esempio ha recuperato pedine importanti come De Sciglio e Valoti. Peccato non ci sia Kingsley Boateng. Credo che chi vincerà tra Milan e Juventus nei quarti poi possa puntare seriamente al titolo".
     
    Non hai citato l'Inter. Eppure alle Next Generation Series ha dimostrato di essere tra le migliori in Europa...
    "I nerazzurri, come talento dei singoli, sono probabilmente i più forti d'Italia. Ma come squadra mi impressionano meno. L'Inter ha tanti solisti, dovrà riuscire a dare un filo conduttore al proprio gioco e non è facile. Prendiamo Bessa, che conosco bene: è un giocatore di classe straordinaria, ma a volte fatica a inserirsi in uno schema preciso. Credo che l'anno dell'Inter possa essere piuttosto il prossimo, perché i '93 e i '94 in rosa sono di valore assoluto e con un anno d'esperienza in più potranno migliorare ancora. Mi vengono in mente Bianchetti, Romanò, Di Gennaro, Garritano, Pasa. E poi il terzino, Mbaye, una forza della natura".
     
    Se si esclude il Varese, le altre 7 finaliste sono tutte squadre provenienti da piazze importanti e ricche. I soldi cominciano a fare la differenza anche in Primavera?
    "Credo proprio di sì. Anche nelle categorie giovanili ha più possibilità di vincere chi si può permettere di investire. Comprando giocatori, ma anche visionandoli in giro per il mondo o facendoli crescere in strutture all'avanguardia. Per quanto riguarda il Varese, non dimentichiamo che è arrivato a un passo dal trionfo lo scorso anno, con una squadra costruita però attraverso il mercato. E quest'anno è più o meno uguale, sebbene mi abbia impressionato un po' meno".
     
    A Calciomercato.com i tuoi ex compagni Albertini e Galli hanno sponsorizzato l'idea delle squadre B in stile Spagna per far crescere i giovani...
    "Sono d'accordo. Se le squadre Primavera giocassero nelle serie minori, i nostri ragazzi crescerebbero meglio e più in fretta. E' una questione soprattutto di ritmo: chi fa già campionati veri come la B o la Lega Pro ha un'altra gamba. Lo vedo anche in Under 19: i vari Improta, Busellato sono più formati rispetto ai pari età che giocano in Primavera, che è un torneo un po' troppo delicato".
     
    Hai introdotto il discorso Under 19: ci fai qualche nome di giocatore della Nazionale che magari tra qualche anno vedremo in prima squadra?
    "Non mi piace fare nomi, ma alcuni sono già noti. Per esempio si sa che Mattia Valoti è un talento vero. Quest'anno purtroppo è stato tartassato dagli infortuni e ora sta recuperando. Mi ha sorpreso poi Schiavon della Juventus, che in Nazionale ha fatto davvero bene. Lo dico perché questo ragazzo, sebbene abbia grandi qualità, in bianconero gioca poco perché chiuso da due stranieri nel suo ruolo...".
     
    C'è chi sostiene servirebbe una limitazione al numero degli stranieri almeno in Primavera...
    "Ormai il mercato è globale a tutte le età. Di certo i ragazzi italiani, parlo delle giovanili, sono un po' penalizzati. Per l'anno prossimo la Federazione ha approvato una norma che io giudico positiva: ci saranno solo tre fuoriquota, tutti gli altri dovranno essere classe '94 o più giovani. Almeno chi esce dagli Allievi avrà possibilità di giocare. Quest'anno, per esempio, i '94 han fatto fatica a trovare spazio in molte squadre".
     
    Torniamo all'Under 18 e 19, in passato si criticava l'Italia perché trascurava queste selezioni: è cambiato qualcosa?
    "Qualcosa sì. Certo, non siamo ancora al livello di Spagna, Francia o Germania. Ma siamo sulla buona strada. Prima le partite internazionali di categoria non venivano considerate, mentre ora ci si è accorti che il livello è ben differente rispetto alla Primavera...". 

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