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  • Prof. Salini (commissione Figc): 'Studiata modifica protocollo, tamponi rapidi il giorno della partita'

    Prof. Salini (commissione Figc): 'Studiata modifica protocollo, tamponi rapidi il giorno della partita'

    Intervenuto a 'Punto Nuovo Sport Show' su Radio Punto Nuovo Vincenzo Salini, professore ordinario di Malattie dell’Apparato Locomotore Università San Raffaele e membro della Commissione medica FIGC, ha annunciato prossime modifiche al protocollo: "Ci siamo riuniti lo scorso pomeriggio, con il Presidente Gravina e gli altri esecutivi. Abbiamo discusso del protocollo. Al CTS è stata inoltrata la richiesta di rivedere alcuni aspetti logistici, soprattutto per le società di Serie C e Serie D. E nel nuovo protocollo, avremo disponibili, solo ed esclusivamente per il giorno gara, i nuovi tamponi molecolari rapidi, che in 15 minuti daranno esito negativo o positivo. Questa modifica partirà a breve. Stiamo procedendo a ritmo serrato e nelle prossime ore il protocollo sarà disponibile, per poi essere confermato e limato dalla Federazione e dal CTS. Presumo, comunque, che per la prossima settimana sia già in atto. Salvaguardare ad ogni costo il campionato? In linea teorica sì, anche in caso di nuovo lockdown. E’ chiaro, tutto questo poi andrà modulato e contestualizzato alle varie situazioni. Noi del mondo del calcio siamo fuori da quello che può rappresentare lo status di cittadinanza, ma se il quado epidemiologico peggiorerà senza controllo, si può andare anche verso un blocco. Io lo escludo, personalmente, e le dico che non ne abbiamo neanche discusso in sede di riunione. Il protocollo, se eseguito in maniera corretta, protegge da qualsiasi cluster o focolaio. Bisogna essere ligi, solo così i rischi possono essere risolti quasi a zero. L’ipotesi ‘bolla’? Se io ho un giocatore positivo, questo viene isolato, mentre tutto il gruppo squadra viene chiuso in un ritiro fiduciario, dove devono stare 15 giorni, senza avere contatti con il mondo esterno. Un modello ‘NBA bubble’? Allo stato attuale no. Se il quadro peggiora, invece, sarebbe l’unica soluzione per andare avanti. Chiudere lo sport per i ragazzi? Il problema è molto più semplice: è normale che lo sport dilettantistico segue un protocollo completamente diverso da quello professionistico, e le variabili negative sono più presenti. Io da medico e da padre, tra tenere aperte le scuole o i settori giovanili, a parità di rischio, scelgo le scuole tutta la vita. Un positivo in casa Sassuolo? Se i neroverdi si atterranno al protocollo, c’è un rischio ridottissimo per i calciatori del Napoli. Senza accettare un minimo rischio, non può andare avanti il campionato".

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