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  • Pulcini, medico Lazio: 'Mettere persone sane in quarantena un delitto, le fabbriche non chiudono per un positivo'

    Pulcini, medico Lazio: 'Mettere persone sane in quarantena un delitto, le fabbriche non chiudono per un positivo'

    "Mettere persone sane in quarantena? Un delitto". Parola di Ivo Pulcini, direttore sanitario della Lazio, che a Radio Kiss Kiss Napoli parla delle misure da adottare in vista di un'eventuale ripresa del campionato e del rischio di nuovi contagi da coronavirus tra calciatori: "Voi mi dite che devo mettere cinquanta persone sane in quarantena, per me è un delitto, visto che sono persone sane, mi devono dire che significa. Sono volontà non mie, mi viene imposto, loro decidono ed io mi prendo la responsabilità? Io non metto in quarantena persone sane. La quarantena di 14 giorni per i calciatori? Il Comitato tecnico scientifico non tiene conto della curva discendente del contagio. Quello che era vero un mese fa, adesso è cambiato del tutto. In medicina va considerato il momento. Tutto questo significa che gli atleti secondo il Cura Italia sono assimilati come lavoratori, se prendono il contagio è visto come un infortunio. Perché nelle fabbriche se esce un contagio non chiudono tutti, mentre se capita ad un calciatore tutta la squadra va messa in quarantena?. È un'epidemia stagionale come altre in passato, basta che guardate la curva dei contagi come è scesa. Se uno è positivo non chiudono le fabbriche e non devono chiudere lo sport".

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