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  • Quando il recupero diventa maxi. Caso in Bolivia: si gioca quasi un tempo in più!

    Quando il recupero diventa maxi. Caso in Bolivia: si gioca quasi un tempo in più!

    • Redazione CM
    90 minuti, più recupero. Una dicitura detta e ridetta all’interno del linguaggio calcistico. Gli scorsi Mondiali in Qatar avevano già fatto storcere il naso a più di qualche appassionato – e non solo, anche ad alcuni degli addetti ai lavori – con i suoi maxi recuperi a due cifre che hanno prolungato, notevolmente, il tempo delle compagini in campo. Ma se durante la manifestazione iridata, la media dell’extratime concesso era di circa 15 minuti, ecco che in Bolivia ci si è davvero superati.

    UN MATCH INFINITO – 90 minuti più 42 di recupero. Sì, esattamente, 42 minuti di recupero. Non è uno scherzo ma è quanto accaduto durante un match in Bolivia che si è disputato la scorsa notte tra l’Atletico Palmaflor ed il Blooming. Un match interminabile che ha messo a dura prova non solo i calciatori presenti in campo ma anche tutti gli spettatori allo stadio e coloro che hanno seguito l’incontro in tv. Ma come si è arrivati ad un tale recupero?

    UN VIOLENTO TEMPORALE – La responsabilità principale di questo recupero extralarge è da attribuirsi al violento temporale che ha coinvolto la zona di Villa Tunari - sede della partita - e che ha reso le condizioni del rettangolo di gioco pressoché impraticabili. Il campo era diventato fangoso e pieno di pozzanghere, costringendo la partita a numerose interruzioni. Interruzioni aumentate anche a causa del VAR, intervenuto a più riprese durante il match, e delle due espulsioni comminate a due giocatori del Blooming. Ma quant’è finita la gara? Al 132° minuto di gioco, l’arbitro ha messo fine alle ostilità, sul punteggio di 3-2 in favore dell’Atletico Palmaflor.

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