Calciomercato.com

  • Quando la Juve disse a Inzaghi che non era ancora pronto: e oggi lo sarebbe?

    Quando la Juve disse a Inzaghi che non era ancora pronto: e oggi lo sarebbe?

    • Nicola Balice
    Ancora non è il momento. Questa in estrema sintesi la posizione della Juve nei confronti di Simone Inzaghi lo scorso maggio. Anche l'attuale tecnico della Lazio era tra i papabili eredi di Max Allegri, forte di una stima radicata in tutta la dirigenza bianconera e un'amicizia datata con Fabio Paratici. Che forse proprio per questo è finito per farsi condizionare al contrario, pur seguendo da anni il percorso di crescita di Inzaghi junior. Ma a maggio ancora non era il momento di puntare su di lui. Che dalla sua aveva due trofei in bacheca (Coppa Italia e Supercoppa, ora raddoppiata sempre in finale contro la Juve) e un sistema di gioco del tutto in linea con la storia recente della squadra bianconera. Ma che in campionato non era mai riuscito a centrare nemmeno una volta la zona Champions, per esempio. Al contrario di un Maurizio Sarri che a sessant'anni era stato ormai individuato come l'uomo giusto su cui puntare, anche su un percorso lungo come quello del campionato che lo ha visto battere contendere due volte su tre lo scudetto alla Juve con il Napoli e poi centrare la zona Champions anche con il Chelsea: in quel momento ancora zero titoli per lui, tabù sfatato in Europa League quando ormai l'accordo era cosa fatta con la Juve.

    NEL MIRINO – Ci ha creduto Inzaghi nell'opzione Juve, anche e soprattutto per questo ha atteso a lungo prima di rinnovare il proprio contratto con la Lazio. La Juve era un'occasione che poteva passare una volta nella vita, la sua speranza è che possa essercene anche un'altra. Intanto continua a divertirsi nel batterla, soprattutto quando conta. E chissà che ora qualche ripensamento anche in questo senso non stia passando per la testa della dirigenza bianconera, non tanto e non solo per come sia andata a finire la Supercoppa in Arabia ma guardando al percorso in campionato di una Lazio che legittimamente si sta inserendo nel duello tra Juve e Inter. A maggio dopo attente riflessioni, secondo la Juve, Inzaghi non era ancora pronto o non era l'uomo giusto. Oggi forse le conclusioni sarebbero state diverse.

    Altre Notizie