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  • Fiorentina, quanto potere ha Pradè?

    Fiorentina, quanto potere ha Pradè?

    • Luca Cellini

    La Fiorentina ha lasciato partire gli svincolati Natali, Kroldrup, Amauri, Marchionni, Boruc e (dopo una trattativa tormentatissima per il rinnovo) Montolivo. Lasciato libero anche Kharja, è stato invece riscattato Lazzari per poco più di un milione di euro. Altri acquisti? A parte lo svincolato Roncaglia, il solo El Hamdaoui, dopo un inseguimento durato oltre sei mesi e una (comica) mancata acquisizione lo scorso gennaio. Non solo non è stato riscattato il miglior portiere dell'ultimo Torneo di Viareggio, ma sono stati anche ceduti, per otto milioni di euro, Behrami e Gamberini. Detto che Pradè fa con quello che gli viene dato, con tutto il rispetto per il professionista e per un mercato che stenta a decollare, qual è stato fino ad oggi il contributo dato dal nuovo d.s.?

    Gli obiettivi di mercato in entrata, da Viviano a Della Rocca, passando per presunti affari come Elm o Poli, sembrano gli stessi dell'ultimo Pantaleo Corvino, così come le difficoltà a chiudere trattative, come quando l'ex uomo mercato prima di acquistare un giocatore ci 'restava sopra' per mesi (tanti acquisti, infatti, sono sfumati al fotofinish). Pradè aveva parlato di una promessa di rinnovo fatta a Behrami, e quest'ultimo ha chiaramente accusato la Fiorentina di essersi rimangiata la parola. Jovetic dovrebbe essere incedibile, ma in realtà con 30 milioni può andare via. Quanto potere ha, dunque, Pradè? Ritornano alla mente le parole 'sinistre' di Lele Oriali, che quando rifiutò di sbarcare a Firenze disse: 'Con i dirigenti che già sono in Fiorentina ci siamo conosciuti fin troppo bene, non c'è bisogno di altri colloqui'. Come a dire: non mi danno quanto voglio - ovvero un budget per fare il mercato e qualche collaboratore che possa scegliere io -, e quindi devo declinare l'invito.

    E' ovvio che Pradè, che ha chiesto meno garanzie alla società viola, ha ancora almeno quaranta giorni per completare la squadra, e che sicuramente è stato bravo a far desistere i Della Valle, e soprattutto il presidente Cognigni, dallo scegliere come nuovo allenatore Claudio Ranieri, ma è altrettanto vero che l'ultima parte del suo lavoro a Roma è stata segnata più da errori (Cicinho, pagato dieci milioni di euro, o il flop Adriano) che da operazioni positive. Tanto che l'unico dirigente 'licenziato' dai nuovi padroni americani è stato proprio lui. Da quest'ultimo, a parte una apprezzabile disponibilità con i media, ci si aspetta la 'zampata' sul mercato, e che sia veloce e vincente. Se la augura Montella per primo, e la auspicano soprattutto i tifosi viola, altrimenti è come se gli ultimi cinque mesi fossero passati invano.

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