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  • Quel genio di Mosimane e i calcoli mal fatti

    Quel genio di Mosimane e i calcoli mal fatti


    Il calcio sarà anche sport per uomini duri, ma non è di certo sport per scienziati. I calcoli, nel football, è proprio meglio non farli: l'ultimo esempio è strepitoso. La prima, storica, qualificazione del Sudafrica alla Coppa d'Africa è stata, infatti, gettata al vento dai calcoli a dir poco approssimativi del tecnico Mosimane. Il quale ha pensato che bastava uno 0-0 contro la Sierra Leone per arrivare all'agognato traguardo. E 0-0 è stato: peccato che la differenza reti non è stata prevista dal regolamento, per cui è stato il Niger a qualificarsi in virtù dei migliori risultati nella famigerata classifica avulsa.

    Mosimane ha tentato a fine gara una goffa autodifesa: "L'Africa è una jungla - ha detto con involontario humour -, le regole europee e sudamericane sono molto migliori. Giocare in Africa è molto difficile". Già, informarsi è ancora più duro per chi ha ben altri pensieri per la testa.

    Ma il mondo del calcio è costellato di calcoli sbagliati, a tutti i livelli. I parrucconi della Uefa, recentemente, hanno estromesso il Sion dall'Europa League, pensando di avere pienamente ragione. Mai calcolo è stato più sbagliato, e oggi la situazione è più complicata di quella palestinese, con l'Europa League che rischia addirittura la sospensione dopo che il Sion ha raccolto giudizi favorevoli da ben due tribunali civili.

    Cosa dire poi dell'Inter che nel 2001 pensava di aver vita facile contro la Lazio? venne sconfitta, il gemellaggio tra le due tifoserie è finito quasi a un bunga bunga, e la Juve ha vinto il titolo.

    Anche l'Udinese non è immune da calcoli mal fatti: contro il Barcellona, in CHampions League, ha pensato che uno 0-0 a 10 minuti dalla fine poteva bastare. A quel punto, invece che arroccarsi ancora di più, decise di "sbriffoneggiare" gli avversari che alla fine hanno vinto 2-0 spedendo i friulani in Uefa.

    Quindi oggi a quei parrucconi che tentano di decifrare questo campionato diciamo: abbiate pazienza, potreste essere smentiti clamorosamente. Il fatto è che il calcio sta alla matematica come la marmellata sta ai broccoli. Vincere o perdere una partita è anche frutto del caso, e proprio per questo pensare di stilare tabelle è improprio.
    certo ci sono molti meno discorsi da bar da fare, ma in fondo, non è male nemmeno questo. Qualcuno insegna che solo alla fine si tirano le somme. Da qui a giugno occorrerebbe spegnere tutto, dalle Tv alle radio, fino ai giornali, pieni di chiacchiere e calcoli. Perché si sta poco a finire come Fantozzi nell'epiosodio in cui viene derubato da Robin Hood: "siamo stati poco, ma benino", disse. Appunto.

     


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