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  • Questa Italia ha gioco e cuore: ecco quale sarà l'undici anti-Belgio

    Questa Italia ha gioco e cuore: ecco quale sarà l'undici anti-Belgio

    • Giancarlo Padovan
    Più si avvicina l’esordio della nazionale italiana all’Europeo di Francia (lunedì sera contro il Belgio) e più divento ottimista. Sarà perché ho sbirciato le amichevoli delle nostre avversarie senza restarne esattamente estasiato, sarà perché anche le vittorie non esaltanti (dopo l’1-0 alla Scozia, il 2-0 alla Finlandia) conferiscono un po’ di fiducia, ma penso che questa Italia farà meglio di quanto pensi la maggioranza dei nostri connazionali.

    Intanto ha un sistema di gioco riconosciuto e riconoscibile (3-5-2 pronto a trasformarsi in 3-4-3) che impedirà agli avversari di giocare come vogliono.

    In secondo luogo sta crescendo la voglia di combattere, attraverso il pressing e i raddoppi, che costituisce il marchio di una squadra di Conte.

    In terzo luogo Zaza e Immobile sono davvero alternativi e, forse, più persuasivi di Pellè ed Eder. Detto, per inciso, che la mia copia preferita è Zaza-Insigne, con il napoletano nel ruolo di seconda punta, va riconosciuto che Zaza e Immobile hanno attaccato a lungo la profondità cercandosi sempre nello stretto con dialoghi che costituiscono buonissime premesse per l’immediato futuro.

    Anche il gol su rigore di Candreva (27’ fallo sullo stesso calciatore laziale) è disceso da un’azione a sinistra di Zaza con palla a Candreva che è stato toccato sulla gamba di appoggio. Nella ripresa Zaza ha avuto un’occasione corposa, sventata di piede dal portiere finlandese e nel finale Immobile ha concluso troppo centrale dopo un contropiede fulminante di Florenzi (entrato al posto di El Shaarawy). 

    Molto bene, fino a quando è stato in campo, anche Giaccherini che non è un interno e, infatti, non lo fa. E’ più uomo a tuttocampo, libero di prendere inizitive con il suo dribbling secco. Ma, soprattutto, è un esterno quando l’Italia declina il proprio 3-5-2 in 3-4-3. Nel caso è stato El Shaarawy ad alzarsi a terzo attaccante, con Giaccherini rapido a mettersi sull’esterno.
    L’Italia schierata da Conte a Verona sarà titolare in Francia solo per la difesa (mai impegnata seriamente, Sirigu, al posto di Buffon, praticamente senza voto), mentre a centrocampo urge il rientro di De Rossi al posto di Thiago Motta (come è avvenuto in partita). Non solo perché il romanista ha segnato il secondo gol, di testa, su cross di Candreva, ma anche perché possiede un tipo di calcio completamente diverso da quello dell’italo-brasiliano. De Rossi gioca di prima e in verticale, Thiago tocchetta in orizzontale. Abissale anche la differenza di condizione fisica: De Rossi, nonostante un acciacco al tendine d’achille di una gamba, ha nerbo e corsa. Thiago è stato spesso in debito d’ossigeno, è durato poco più di un’ora ed ha finito stanchissimo, segno che dopo l’infortunio è ancora in ritardo.

    Non è piaciuto, almeno a me, neppure Parolo: troppi palloni persi, qualche fallo gratuito, nessuna iniziativa degna di segnalazione. 

    Chi giocherà contro il Belgio? Dire Buffon e il blocco juventino è scontato, ma non sbagliato. In mezzo De Rossi, per forza, affiancato da Florenzi e Giaccherini che non sono mezz’ali, ma svolgeranno sia il compito di interni che di esterni. A destra Candreva, a sinistra più Darmian che El Shaarawy. Un solo dubbio davanti: Pellé è sicuro, Zaza meriterebbe ma strutturalmente è molto simile al compagno. Io punto su questi due. Ma non mi sorprenderei, né mi scandalizzerei, se Conte buttasse nella mischia Immobile. Chi mi sembra lontano dalla formazione mi sembra Insigne, buono però a partita in corso per cambiare ritmo e indirizzo a gare statiche e monocordi.  

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