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  • Questa Juve fa tremare anche il Bayern

    Questa Juve fa tremare anche il Bayern

    • Stefano Agresti
    Una macchina da guerra, ecco cosa sembra questa Juve che Allegri ha (ri)messo in piedi. Vince una partita dopo l’altra, schiaccia un’avversaria dopo l’altra: travolgente, inarrestabile, spaventosamente solida. Come un carrarmato, appunto: nessun ostacolo la argina, al limite può farla sobbalzare ma alla fine va avanti, senza guardarsi attorno. Ha vinto le ultime undici gare di campionato e le ultime tre di Coppa Italia, peraltro contro rivali anche pericolose: due derby con il Toro, il Milan, la Fiorentina, due volte la Lazio, la Roma, l’Inter, chiunque è caduto di fronte all’armata bianconera. Dal 28 ottobre - sconfitta con il Sassuolo - ci sono state appena due incertezze, entrambe in Champions: il pareggio col Borussia Moenchengladbach, la sconfitta con il Siviglia. Per il resto, percorso netto.
     
    Se guardiamo obiettivamente il calendario, ci rendiamo conto che questa Juve mostruosa può tranquillamente arrivare a quattordici vittorie consecutive in serie A: la attendono le trasferte con Chievo e Frosinone e, in mezzo, la partita con il Genoa. Ci stupiremmo, insomma, se dovesse fallire una di queste tre gare. Poi ci sarà lo scontro diretto con il Napoli, l’unica avversaria che - in Italia - sembra poterle temere testa. Quindi, il 23, il Bayern Monaco.
     
    Ecco, il Bayern Monaco. Al momento del sorteggio, Allegri ha certamente imprecato. E di sicuro si è rimproverato lo scivolone di Siviglia, che ha fatto perdere alla Juve il primo posto nel girone di Champions: da testa di serie non ci sarebbe stato il rischio di pescare un avversario così forte. Molti hanno dato subito per spacciati i bianconeri: quelli sono imbattibili. Non è vero.
     
    La Juve un anno fa ha eliminato dalla Champions il Real Madrid campione d’Europa: un’impresa che all’epoca ritenevamo quasi impossibile. Perché, dunque, ritenere inevitabile la sconfitta con il Bayern? Cos’hanno i tedeschi in più degli spagnoli? E cos’ha in meno questa Juve rispetto a quella di un anno fa, quando puntava - tra gli altri - su Pirlo, Vidal e Tevez? Ci viene da rispondere allo stesso modo: niente, niente. Non ha niente il Bayern di Guardiola più del Real di Ancelotti, sebbene Pep dia sempre l’impressione di essere alla guida di una squadra stratosferica. E forse non ha niente in meno questa Juve rispetto alla precedente, ora che Khedira è finalmente tornato e Dybala si sta dimostrando un fenomeno da un gol a partita.
     
    Per tutto questo, pur continuando a ritenere il Bayern favorito, crediamo che la Juve abbia le qualità per giocarsela quasi alla pari con i tedeschi. Del resto, quando dall’urna è uscito l’accoppiamento tra i bianconeri e i bavaresi, se è vero che Allegri non l'ha presa bene, possiamo dire lo stesso di Guardiola che ci raccontano come assai scontento. Perché la Juve, questa Juve, fa paura anche al Bayern.

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