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  • Questa sera la finale di Coppa Italia: ecco come giocheranno Milan e Juventus

    Questa sera la finale di Coppa Italia: ecco come giocheranno Milan e Juventus

    • Matteo Quaglini
    La finale di Coppa Italia 2016 di questa sera, è più equilibrata di quanto si pensi . Questo sia perché si tratta di una gara unica che può sempre riservare sorprese tecniche e imprevisti nel gioco, e sia perché sul piano tattico - nonostante lo schieramento delle due formazioni sia lineare - ci potrebbero essere degli aspetti specifici molti interessanti e in grado di far pendere la partita da una parte o dall’altra: ci riferiamo alla fascia sinistra del Milan e all’utilizzo degli esterni da parte della Juventus.

    L’analisi tattica di questa finale parte dal Milan. C’è un motivo chiaro perché l’attenzione sia concentrata sulla squadra di Brocchi: è la formazione con minor qualità tecnica; ed è la formazione con minor disciplina tattica, per questi motivi dobbiamo capire se c’è qualcosa a livello di uomini e di struttura che possa mettere in difficoltà la Juventus campione.

    L’elemento tattico di disturbo che il Milan potrà usare per provare a vincere la coppa è la fascia sinistra, la cui costruzione chiamerà in causa tutta la struttura dell’assetto difensivo che è il vero punto debole della squadra (8 goal subiti nelle ultime sei partite) e che andrà puntellato con le coperture laterali di Romagnoli in aiuto al terzino sinistro e con l’altro centrale in grado di sostenere l’uno contro uno fisico e aereo con Mandzukic. 

    Ma questa organizzazione chiamerà in causa anche l’assetto offensivo nel settore di centro- sinistra del campo. Il Milan non ripeterà l’errore di un Romagnoli esterno e manderà De Sciglio sul settore sinistro difensivo (3 volte nelle ultime 4 partite), questo per coprire il lato debole e creare al contempo, quando la squadra sarà in possesso palla e proverà ad attaccare, un buon asse offensivo con Kucka e Bonaventura. 

    Questa costruzione verticale avrà il compito di rifornire Bacca, ultimo elemento di questa piramide e unico attaccante sul fronte offensivo. Ma Bacca una volta in possesso palla e per segnare alla miglior difesa italiana, dovrà andare verticale o proporre alternative? Per analizzarlo dobbiamo contrapporre l’altro elemento tattico che potrà incidere, quello che potrebbe permettere alla Juventus di arginare il gioco di contropiede del Milan e chiudere i rifornimenti centrali rilanciando a sua volte l’azione attraverso il gioco largo e ampio: il movimento della mezzala destra e quello decisivo degli esterni sia in difesa che in assistenza alle punte.

    Per questo la Juventus cercherà di equilibrare il gioco sugli esterni componendo un classico 3-5-2 e mantenendo un solido equilibro nelle caratteristiche tecniche e soprattutto tattiche tra i due: è possibile che uno sia offensivo e l’altro più difensivo più atto al controllo tattico delle posizioni. 

    A destra quindi dovrebbe giocare Lichtsteiner per coprire l’asse sinistro del Milan e aiutare Rugani che gli gioca dietro le spalle. E’ su questo equilibrio sull’esterno sinistro del Milan e destro della Juventus che si gioca la partita e la coppa, perché con un andamento lineare del gioco e nonostante il Milan abbia una fascia ben attrezzata, la Juventus potrebbe contenere perfettamente e rilanciare in velocità contro una difesa lenta e poco concentrata, chiudendo l’azione (che nasce dai lati) o con le punte oppure con l’altro esterno quello offensivo che taglia sulla fascia destra difensiva e tattica del Milan.

    E su questo incastro rovesciato rientra in gioco Bacca che avevamo lasciato, qualche riga più su, solo in avanti. Per dare imprevedibilità e senso all’asse verticale sinistro del Milan ed evitare il gioco di movimenti degli esterni della Juventus, Bacca anziché fermarsi ad aspettare il pallone dovrebbe muoversi sul fronte offensivo cercando l’uno contro uno con Rugani e giocando, di fatto, alle spalle di Lichtsteiner prima che lo svizzero chiuda lo spazio. La Juventus ha centralmente Barzagli e, Chiellini che lo aiuta, è difficile passare con un movimento solo, ci vuole un contro-movimento del colombiano. 

    La gara è negli sviluppi laterali dicevamo, ed è anche il centrocampo delle due squadre che conferma con la sua struttura identica questa impostazione: il Milan difenderà a cinque con Honda sull’esterno offensivo avversario e Bonaventura su quello difensivo (cmq in grado di spingere l’azione) e si creerà così un tre contro tre in mezzo. Questa mischia porterà a marcature strette che costringeranno naturalmente il gioco ad allargarsi per trovare respiro e sviluppo: in questa chiave dobbiamo interpretare l’idea eventuale di Allegri di mettere al posto di Asamoah, Lemina mezzala perché gli serve un giocatore che abbia controllo del pallone e lo possa passare allargandolo sull’esterno. Chi equilibra bene il gioco d’attacco e di difesa sugli esterni (evitando spazi attaccabili alle spalle sul lato opposto) senza scoprire il centro, vince la partita e la coppa.   

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