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  • Questa Spagna è come la Francia di Zidane. Italia, lunedì puoi batterla

    Questa Spagna è come la Francia di Zidane. Italia, lunedì puoi batterla

    • Demetrio Albertini
    Dopo la fase a gironi, cominciano oggi pomeriggio gli ottavi di finale di questo Europeo. Per l'Italia non ci sarà un avversario facile come la Spagna, da affrontare con rispetto, ma senza paura. La sconfitta contro l'Irlanda non deve destare particolari preoccupazioni, va vista nel contesto di tutto il percorso che gli Azzurri stanno compiendo: era la prima volta che le cosiddette "seconde linee" giocavano insieme e avevano bisogno di trovare punti di riferimento; è invece più facile entrare in una squadra già fatta, che ha le sue certezze in campo. Chiaro, perdere non fa mai bene, ma questa partita è stata molto utile per mettere minuti nelle gambe di uomini che potranno tornare utili al nostro ct nel corso della competizione, anche solo per degli spezzoni.

    SPAGNA, LA 'MIA' FRANCIA - Come dicevo, ora ci tocca la nazionale spagnola. Volessi usare un luogo comune, direi che tutte le partite sono difficili, ma è fuori di dubbio che non abbiamo avuto un sorteggio fortunato. Ieri Giorgio Chiellini ha detto che quella di Del Bosque è diventata, negli ultimi anni, la nostra bestia nera: ha ragione, rappresenta quello che era la Francia per la mia generazione. Va però sottolineato come i nostri avversari peggiori siano sempre quelli che alla fine vincono i trofei: la Francia nel '98 e nel 2000, la Spagna nel 2008 e nel 2012. Gli spagnoli identificano l'inizio del loro ciclo vincente proprio nella vittoria contro di noi all'Europeo del 2008, ai rigori. Per lunedì possiamo sperare di essere proprio noi a chiudere questo cerchio. Loro ci temono, in particolare Candreva, come emerso da un sondaggio pubblicato dal quotidiano Marca. Fa parte della mentalità spagnola pensare alle qualità dei singoli e questa deve essere la differenza con noi, che invece punteremo tutto sullo spirito di squadra e di sacrificio.

    RUSSIA RIMANDATA - Tornando sulle polemiche per il tabellone squilibrato che è venuto a crearsi dopo i gironi, sono contento che sia stata rivista la formula dell'Europeo, per dare la possibilità a più nazioni di parteciparvi. Non dimentichiamoci che manifestazioni come questa o come un Mondiale hanno un forte valore sociale ed è giusto che vedano allargata la possibilità di vivere il loro sogno: dopo tutto, per una squadra che arriva in finale, si tratta solo di giocare una partita in più. Quello che mi piace meno è il meccanismo per cui anche le "migliori terze" passano al turno successivo: non è giusto essere messi a confronto (per punti fatti o differenza reti) di altri gironi in cui possono capitare squadre più deboli. Penso sia giusto che vadano avanti le migliori e questo non può dipendere dal fatto di capitare in un gruppo più o meno facile. Con la chiusura dei gironi sono arrivati anche i primi verdetti: ha lasciato la Francia la Svezia di Zlatan Ibrahimovic, arrivata quarta in un girone equilibrato come il nostro, ed è stato bello vedere la speranza dell'Albania di De Biasi, che ha potuto sognare di raggiungere un altro traguardo storico. Un pensiero finale sulla Russia, che non si è resa protagonista di un bello spot in vista del Mondiale che ospiterà in casa nel 2018, sia per quanto riguarda il campo che quanto successo al di fuori. Ora starà a loro rimboccarsi le maniche per far sì che tutto venga organizzato nel miglior modo possibile.

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