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  • Raiola: 'La Juve deve vendere Pogba'

    Raiola: 'La Juve deve vendere Pogba'

    Sono i giorni di Mino Raiola nel calciomercato italiano. Il re dei procuratori, dopo aver messo da parte l'ipotesi di una candidatura a presidente della Fifa l'agente italo-olandese si è concesso in una lunga intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport che passa da Pogba a Balotelli senza dimenticare anche Khouma Babacar.
     

    POGBA UN TOP GRAZIE A CONTE - "Pogba? Il merito della sua esplosione è Conte. Paul ha bisogno di uno così, che dice: tu fai quello che dico io, e io ti do spazio. Sapete perché l’ho mandato alla Juve? Il Milan voleva prenderlo insieme al Genoa e mandarlo lì: bocciato. L’Inter disse che non voleva fare uno sgarbo a Ferguson: bocciata. Con la Juve il patto era: lo prendi, gli dai subito uno stipendio da prima squadra, ti prendi la responsabilità e non lo dai in prestito. Il primo a cui lo proposi fu Sabatini. (lo imita tossendo) 'Raiola, non mi proponi niente di buono'".

    LA JUVE DEVE VENDERLO - "Vendere e pentirsi è meglio che non vendere e pentirsi. Se non vendi Pogba non hai soldi per fare una squadra con cui vincere la Champions. Se vuoi tenerlo, devi fare una squadra così forte che poi Paul ci possa ancora crescere, ma se non lo vendi non hai i soldi per farlo. La cessione di Pogba va considerata a prescindere da quello che poi fai con i soldi Io per quanto tempo posso tenere ancora Pogba in Italia? E Paul se va via dalla Juve vuole farlo per andare al top. Quindi se non è quest’anno, sarà l’anno dopo". 

    DAL REAL AL PSG - "Tutti hanno una carta in mano, bisogna vedere quando giocarsela. Quella del Psg è la più naturale: se ci vuole andare, chi gli può dire di no? Ma non so se è una carta da giocarsi adesso. Io voglio che chi lo compri creda in lui e lo strapaghi. Lui è l’unica grande stella disponibile in estate se a qualcuno serve vedi come si scatena il mercato anche sopra i 100 milioni: se non puoi prendere Ronaldo, Messi o Ibra, puoi prendere solo lui. Il Real? Più dicono che non interessa, più mi fa piacere".

    BALOTELLI NON E' UN LEADER - "Di tutti i campioni che ho gestito non ne ho mai incontrato uno costretto a subire le ingiustizie che ha subito Mario. La verità è che Mario è un ragazzo insicuro, e nella sua insicurezza magari fa delle cavolate. Al Milan serviva un leader. Dai palla a Mario, lui fa goal, tutti sono contenti. Ma leader lui non è, ed è anche sbagliato chiederglielo. Mercato? Gli ho detto hai un contratto di 4 anni e non ti porto via. O tu lasci Liverpool a 60-70 milioni e io ho vinto la scommessa, o muori lì. Pia l’ha cambiato, ma ha pure trovato una donna che non gli dà pace. E questa cosa Mario la soffre tantissimo. Il vero Mario ha le capacità per essere il più forte al mondo, ma non il carattere".
    FRA IBRAHIMOVIC E HAMSIK - "Ibra Resta al Psg, sicuro. Ha ancora un altro anno, chissà che non rinnoviamo ancora. Con lui le decisioni vanno prese anno per anno. Intenzione di smettere? No. Fa un po’ il sarcastico a volte. Hamsik? Quando dicevo che bisognava venderlo valeva 60-70 milioni. Oggi invece a quanto siamo? Si è seduto, l’ambiente si è saturato, non ha più stimoli. Non sono andato avanti nel lavoro con lui perché le nostre filosofie erano diverse. 

    NIANG CHE ERRORE, BABACAR HA BISOGNO DI TEMPO - Niang? Un altro mio sbaglio. Babacar non fa ancora abbastanza goal? E infatti ancora non rinnova. Ha fatto bene a Modena, ma ora l’importante è che giochi. Lui ha Bastianelli come procuratore, il nostro discorso con la Fiorentina è netto: se mi dai un buon contratto e poi non gioco, preferisco dire no e andare via".

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