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  • Ranieri| Balla su tre punte

    Ranieri| Balla su tre punte

    Terminato il lavoro a Riscone di Brunico, in casa Roma è già tempo di (primi) bilanci. Claudio Ranieri parla di un ritiro senza grossi colpi di scena, di allenamenti svolti secondo copione e di responsi sul campo in linea con il periodo estivo. E’ evidente che, dopo una dozzina di giorni di campo e pallone, non si può pretendere che la Roma sia già pronta, brillante, perfetta o quasi; anzi, sarebbe pericoloso se lo fosse. Ma dopo le prime tre amichevoli della stagione, con coefficiente di difficoltà a salire, si può già stilare la lista dei più o meno della prima parte di stagione.

    Tre giocatori su tutti, nella lista dei promossi. Si tratta di tre attaccanti, Menez, Okaka e Vucinic (in ordine alfabetico) che a suon di gol e/o giocate hanno caratterizzato i primi test. Il francese è colui che ha riscosso i maggiori consensi, e non soltanto perchè è andato a segno in tutte tre le partite. Jeremy, impiegato una volta da mediano, un’altra da rifinitore e un’altra ancora da esterno, ha ripagato la fiducia che lo circonda in tutto l’ambiente sfoderando prestazioni all’altezza delle aspettative di chi lo considera un talento assoluto. Ranieri parla di lui come di un autentico fuoriclasse, «gli darò ampia possibilità di giocare», Totti lo considera un punto fermo della squadra e Adriano, che non lo conosceva, l’ha indicato come la più bella scoperta fatta a Roma. Non v’è dubbio che se continuerà su questa strada, Menez creerà più di un (bel) problema all’allenatore, perchè lasciarlo fuori potrebbe diventare molto complicato.
    Così come, magari per motivi diversi, uno assolutamente intoccabile appare Vucinic. Tutti sanno che Mirko potenzialmente è un fuoriclasse: per esserlo (diventarlo?) davvero, deve starci al cento per cento con la testa e non considerarsi un fenomeno. Da un punto di vista tecnico, Vucinic ha pochissimo da imparare: ha colpi che pochi altri possono vantare, solo che spesso si innamora di se stesso, si piace e compiace al punto di vanificare, per eccesso di vanità, tutto il suo potenziale. Lui sarà davvero un fuoriclasse quando giocherà con l’umiltà del pippone. Intanto, nelle prime due amichevoli della nuova stagione ha ricamato calcio, ha dato spettacolo, ha messo una serissima ipoteca su una maglia da titolare, nonostante l’ampia concorrenza.
    Il terzo nome sul podio è quello di Okaka, rientrato dal prestito al Fulham. E non soltanto perchè ha sempre segnato: Stefano è apparso meno bambinone e più uomo, ad esempio. In campo, pur palesando ancora limiti tecnici da eliminare, rispetto a qualche tempo sembra maggiormente a proprio agio. Attenzione: qui non si sta dicendo che Okaka è destinato a diventare un punto fermo di questa Roma o che meriti maggiore considerazione e più spazio; no, qui si vuole soltanto sottolineare i suoi progressi. Cosa doverosa visto che, sempre in casa Roma, c’è chi non cresce mai.
    E le note negative? Ci sono, ci sono. Sarebbe crudele dire che giocatori come Barusso, Loria, Faty, Greco e Antunes hanno confermato di non essere da Roma, ma in pochi si sarebbe aspettati tutte le difficoltà incontrate da Mexes, un potenziale titolare, nel cercare di non fare brutte figure a ripetizione. Tentativo, peraltro, non riuscito.


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